«Con la Lega se c'è patto nazionale» La Russa fa scaldare la Beccalossi

La Lombardia a un candidato della Lega? È possibile, ma solo «in un quadro di alleanza a livello nazionale». Questi i paletti di Ignazio La Russa che ieri in piazza san Carlo ha presentato anche a Milano «Fratelli d'Italia», il nuovo movimento fondato insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Con lui Riccardo De Corato, Massimo Corsaro, Paola Frassinetti, Romano La Russa, Roberta Capotosti, Novo Umberto Maerna, Massimo Girtanner. «Sono disponibile a discutere con la Lega - ha spiegato La Russa - se si tratta di una coalizione che si ripresenta uguale anche alle elezioni politiche». Una condizione che al segretario Roberto Maroni è già stata messa bene in chiaro anche da Silvio Berlusconi. Perché altrimenti il «piano B» con la maiuscola di Beccalossi è già pronto. «Se ognuno penserà al proprio tornaconto - ha detto ieri La Russa -, se non si troverà il modo per stare tutti insieme, in quel caso abbiamo una candidata che non ha niente da invidiare agli altri». Ed è proprio Viviana Beccalossi, oggi parlamentare ma in passato apprezzata (anche dall'opposizione) vice presidente nella giunta Formigoni. Definitivamente tramontata, invece, l'ipotesi Albertini inizialmente molto gradita all'area an del partito. «Ho detto che ero disponibile a candidarlo - ha ricordato - se avesse capito che il suo nome andava legato a tutto il centrodestra. Invece ha cominciato a dire: “Quello sì, quello no”». La Russa comunque si augura che a un'intesa si arrivi. «Non si può essere amici in una stanza e nemici in un'altra».
Poi l'ex ministro della Difesa racconta di aver sentito Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò rientrati in Italia dall'India, ma di non aver parlato con loro della proposta di candidarli al parlamento. «Facciamogli passare il Natale in santa pace e dopo prospetteremo loro questa possibilità. Li ho sentiti al telefono, ma ho detto loro “vi parlerò con calma”». Si tratta di una proposta fatta «non per tornaconto, ma perché pensiamo che si debba dare continuità all'opera di vicinanza che abbiamo dato fin dall'inizio. E credo che il modo più giusto sia quello di farli entrare al Parlamento».
Al suo fianco Riccardo De Corato che esibisce i numeri del banchetto fatto sabato in piazza san Babila. «In poco più di due ore - racconta l'ex vice sindaco - dalle 15 alle 17, Fratelli d'Italia ha raccolto oltre 370 adesioni. È un bel risultato. Poi ricorda che nello statuto della nuova formazione sarà specificato che dalle liste saranno esclusi tutti coloro che avranno riportato una condanna «anche in primo grado». Inoltre «se il Pdl non farà la scelta di sostenere il Monti bis, saremo alleati. La nuova formazione si inserisce nel solco del Partito popolare europeo, ma non accetteremo ordini».

Poi De Corato ricorda che secondo un sondaggio realizzato dall'Ispo, l'istituto di ricerca di Renato Mannheimer, la presa in considerazione complessiva nella popolazione italiana sarebbe intorno al 14 per cento, con una base certa del 4. «Più che sufficiente a superare la soglia di sbarramento del 2 per cento prevista dal Porcellum per i partiti in coalizione».

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