Ultim'ora
Corea del Sud, Parlamento destituisce il presidente Yoon
Ultim'ora
Corea del Sud, Parlamento destituisce il presidente Yoon

«Dalla legge sulla moschea togliete la parola sicurezza»

La burocrazia rallenta la norma in Regione mentre il sindaco non cede e vuole il tempio

Un emendamento per far sparire la parola «sicurezza» dalla legge sui luoghi di culto. Nei giorni in cui l'Europa è sconvolta dalla violenza omicida di Parigi, sembra una rimozione forzata quella che a cui è costretto il progetto di legge regionale. Lo stop degli uffici legislativi è una coincidenza, ma anche il simbolo di qualcosa di cui non si può parlare. E così per fermare Palazzo Marino e affrontare il tema delle moschee, la maggioranza di centrodestra al Pirellone deve usare altre parole. Territorio, pianificazione, urbanistica. Ma non «sicurezza». Solo così la legge che vuole fermare le moschee può rispettare il calendario: ultimo passaggio in commissione il 22 gennaio (con l'audizione della Diocesi e delle Comunità musulmane) e aula martedì 27. Il sindaco, Giuliano Pisapia, assicura che non si farà fermare: «Andremo avanti. Mi rattrista chi specula su questi avvenimenti».

Dopo la bocciatura del referendum, un nuovo emendamento della maggioranza è in arrivo per risolvere il problema sollevato dagli uffici legislativi della Regione e cioè che la Vas, la valutazione ambientale strategica richiesta per i nuovi edifici, non può riguardare la «sicurezza». Si può parlare di parcheggi, distanze tra edifici di culto, di videosorveglianza collegata con la questura, ma non di sicurezza. Anche se è il tema che più da vicino tocca la vita e le paure dei cittadini: i nuovi edifici di culto garantiscono la sicurezza?

Il timore si avverte nell'audizione in commissione Territorio di Laura Gusmeroli, presidente del Comitato Sant'Elia, che si oppone alla costruzione della moschea al Palasharp. Parla di ingorghi per la preghiera del Venerdì, di grave danno al verde del Montestella. Ma poi aggiunge: «Nell'albo delle religioni e dei possibili vincitori del bando figurano entità vicine al fondamentalismo e ai Fratelli musulmani».

Il consiglio di zona otto, di centrosinistra, ha steso un documento in cui solleva problemi urbanistici: non è stato considerato dal Comune. Proponeva un'area più limitata, per ghettizzare il quartiere. Adesso l'allarme è alto, come spiega un esponente del Comitato: «Siamo molto preoccupati che accada come a Londra, dove costruirono tre moschee e la città perse tre quartieri, totalmente islamizzati. Londra, dopo questa infelice strada, cambiò rotta e costruì piccole moschee per rispondere alle esigenze di culto dove ci sono».

L'idea dei «piccoli luoghi di culto» piace a Giorgio Sacerdoti, prof di Diritto internazionale alla Bocconi, ascoltato come consigliere delle Comunità ebraiche. Sacerdoti sottolinea che «la libertà è essenziale, altrimenti torniamo alle catacombe».

Aggiunge: «Siamo tutti preoccupati dai predicatori d'odio ma la trasparenza è meglio delle attività clandestine, anche per il controllo della sicurezza». Con uno stop: «Non sono necessarie strutture grandi. Negli Stati Uniti, ad esempio, per gli eventi eccezionali spesso vengono affittati cinema».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica