Il Tribunale di Sorveglianza ha detto sì all'affidamento in prova ai servizi sociali per Lele Mora. L'ex talent scout, che era stato scarcerato il primo agosto scorso (quando venne accolta l'istanza di sospensione in attesa dell'udienza sulla richiesta di affidamento) ora avrà colloqui periodici e dovrà rispettare delle prescrizioni orarie: potrà uscire dopo le 7 del mattino e non potrà rincasare oltre le 23. Non può espatriare.
Secondo i giudici, dunque, Mora è ormai «consapevole» dei reati commessi e non ha precedenti di particolare rilevanza (per esempio di violenza alle persone). Attualmente l'ex agente di tronisti e starlette tv talent scout, con alle spalle una condanna definitiva di quattro anni e tre mesi di reclusione per la bancarotta della LM management (un patteggiamento), prestava attività di volontariato da Don Mazzi. Nella richiesta di affidamento in prova ha indicato un lavoro dal figlio e un domicilio.
Mora (ancora imputato nel processo sul caso Ruby insieme a Nicole Minetti e Emilio Fede) era uscito dal carcere di Opera, su decisione del magistrato di sorveglianza che aveva accolto l'istanza di sospensione dell'esecuzione della pena, che può avvenire quando c'è un grave pregiudizio dato dalla detenzione, nello specifico per problemi di salute, e quando vi è prognosi favorevole riguardo all'accoglimento della richiesta.
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