Quello che una volta era il quartier generale di una Scuola Calcio, oggi è un fortino diroccato. Rifiuti ovunque. Puzza. Escrementi. La porta d'ingresso è divelta. Entro. Faccio qualche metro. E le vedo. Sono due gambe nude, stese su un materasso lercio. «Appartengono» a un disperato che in questa discarica ci vive. Come lui, chissà quanti altri.
Siamo in via Licata, nel cuore del Parco Lambro, a pochi passi dalla comunità Exodus di don Mazzi e dal villaggio del Centro Ambrosiano: due oasi di solidarietà che sembrano non accorgersi, non vedere, ciò che accade sotto il loro naso.
Ma anche il Comune non vede. Anche le forze dell'ordine non si accorgono. Eppure dovrebbero sapere in che stato si trova questo rudere. Proprio qui la polizia la settimana scorsa ha arrestato lo straniero che aveva tentato di violentare una donna che passeggiava nel parco con il suo cane.
Gli agenti si sono fatti largo in quel letamaio e l'hanno trovato, nascosto proprio lì, dove anni fa si spogliavano baby calciatori per giocare nel vicino campetto in erba. Ma un brutto giorno lo spogliatoio è stato chiuso. Definitivamente. C'erano dei lucchetti. Poi qualcuno li ha fatti saltare.
Da allora l'edificio è diventato degno di un set horror, reso ancora più sinistro da un incendio che ha annerito pareti e soffitti. La location ideale per un popolo di dannati che qui consuma la propria maledizione. C'è chi dice che qui si spacci e si consumi anche droga. Un paradosso, considerato che a fianco c'è don Mazzi che i drogati li redime.
Attorno la vita di uno dei parchi più belli di Milano scorre tranquillamente sotto l'occhio attento di polizia, carabinieri e vigili urbani che non mancano di monitorare la zona. Anche l'Amsa fa il suo dovere. Dopo i bagordi del fine settimana di chi lascia rifiuti ovunque, gli operatori ecologici in casacca verde ripuliscono perfettamente i prati. Però lì, nell'ex Scuola Calcio, neppure loro si azzardano a mettere piede. Ci vorrebbero dei disinfestatori.
Ormai è una struttura irrecuperabile. L'unica soluzione sarebbe abbatterla e costruire al suo posto qualcosa di nuovo. Di bello. Di utile.Vicino scorre il Lambro: raramente limpido, più spesso torbido. Quasi una metafora della vita.
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