Ligabue, pennello folle fra autoritratti e animali

Alberto Giannoni

Antonio Ligabue è uno degli autori più geniali e originali del Novecento italiano. E dal 17 marzo al 18 giugno, alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia, si potrà ammirare l'antologica che ripercorre la sua vicenda umana e creativa. La mostra propone oltre cinquanta opere, tra dipinti, sculture, disegni e incisioni di Ligabue. E il percorso espositivo si snoda tra i due poli principali entro i quali si sviluppa il suo universo creativo: gli animali, selvaggi e domestici, e i ritratti di sé.

Tra gli animali abitatori delle foreste e delle savane si trovano alcuni dei maggiori capolavori dell'artista, come Leopardo che assale un cigno o Tigre reale, realizzato nel 1941 quando Ligabue era ricoverato nell'ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia; tra quelli delle campagne, la Lepre nel paesaggio, un grande dipinto presentato per la prima volta in una mostra. Ligabue rappresenta sia animali domestici sia gli animali della foresta e del bosco - tigri, leoni, leopardi, gorilla, volpi, aquile - di cui conosceva molto bene l'anatomia, spesso colti nel momento in cui stanno per piombare sulla preda, con un'esasperazione di stampo espressionista, sia nella forma sia nel colore, e con un'attenzione quasi spasmodica per la reiterazione di elementi decorativi.

C'è poi l'impressionante galleria di autoritratti, come i dolenti Autoritratto con berretto da motociclista del 1954-55 e Autoritratto del 1957. Gli autoritratti costituiscono un filone di altissima e amarissima poesia nell'arte di Ligabue. In essi, il pittore si colloca in primo piano, quasi a occupare tutto lo spazio della scena, sullo sfondo di un paesaggio che pare quasi sempre, salvo rare eccezioni, un dettaglio del tutto ininfluente. I ritratti di sé compendiano una perenne e costante condizione umana di angoscia, di desolazione e di smarrimento, un lento cammino verso l'esito finale.

Non mancano altri straordinari dipinti, dai paesaggi bucolici alle Carrozze con postiglione, ad alcune versioni delle Lotta di galli, dall'Aquila con volpe alla Caccia al cinghiale alla Vedova nera con volatile, alla Testa di tigre, fino alla Crocifissione.

La

mostra è curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri in collaborazione con Simona Bartolena, ed è prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con il Comune di Pavia e con la Fondazione Antonio Ligabue di Gualtieri.

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