Cronaca locale

Lombardia, Albertini insiste e non ritira la candidatura

L'ex sindaco presenta il Movimento Lombardia Civica. Il Pdl gli chiude la porta in faccia. Mantovani: "Adesso avanti con Maroni"

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini
L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini

Il Pdl chiude la porta in faccia a Gabriele Albertini. "Rappresenta uno schieramento centrista che, in Lombardia, mi pare sia tra il 2 e 3 per cento: è una candidatura del tutto personale", ha commentato il coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani bocciando la scelta dell’ex sindaco di Milano di non ritirare la sua candidature alla presidenza della Regione Lombardia, come gli aveva chiesto Silvio Berlusconi.

"Siamo pronti ad andare avanti sulla nostra strada sostenendo Maroni non appena le questioni tecniche si saranno definite". Mantovani ha detto chiaramente che il Pdl non può stare dietro a tutte le "schegge impazzite". "Albertini è un Miccichè lombardo si lavora per consegnare alla sinistra la Lombardia", ha spiegato, a margine del coordinamento provinciale del Pdl, ricordando che Albertini "ha pure rifiutato l’appoggio del Pdl". Per quanto riguarda l’alleanza con il Carroccio, Mantovani ha spiegato che il dialogo va avanti e ribadito che l’appoggio alla candidatura di Roberto Maroni ci sarà se la Lega darà l’ok al ritorno dell’alleanza a livello nazionale. "Anche la Lega sa che, se va da sola, perde la Lombardia e si condanna alla irrilevanza nazionale e locale". Anche Mariastella Gelmini ha fatto notare che Albertini si è mosso in una prospettiva che avrebbe potuto costruire insieme al Pdl. "Ha fatto fin dall’inizio corsa a sé - ha continuato l'ex ministro - tra l’altro senza preoccuparsi del fatto che provocando la divisione del centro destra avrebbe offerto un colpevole aiuto alla sinistra". Ora il tempo è scaduto. "Il nostro obiettivo è vincere - ha concluso la Gelmini - con Berlusconi in
campo a livello nazionale e con Maroni in Lombardia"
.

Leggendo una lettera che, questa mattina, ha inviato a Silvio Berlusconi, Albertini ha raccontato di aver rifiutato la richiesta del Cavaliere di ritirarsi dalla competizione elettorale in Lombardia e l'offerta di candidarlo al Senato come capolista in Lombardia. L’ex sindaco di Milano ha presentato al circolo della stampa di Milano, il Movimento Lombardia Civica che lo sosterrà nella candidatura alla presidenza della regione. "Non condivido che il Pdl devii dalla linea popolare ed europeista per aderire ad un’alleanza con la Lega Nord, movimento con connotati demagogici e programmi populisti e antieuropei". Queste le ragioni addotte da Albertini, oltre alla consapevolezza di "non poter tradire" chi ha contribuito a costruire la sua candidatura in Lombardia, per spiegare il "no" all’offerta di Berlusconi di fare un passo indietro e spianare così la strada a una candidatura unica di Maroni per il centrodestra. "Non è velleitario - ha scritto Albertini a all’ex premier - pensare di unire tutti i moderati e puntare a vincere".

Detto questo a chi gli chiedeva se a questo punto straccerà la tessera del Pdl di cui è europarlamentare, Albertini ha spiegato che potrebbe lasciarla scadere ma di avere in realtà "ancora una pallidissima speranza che invece di andarmene io il Pdl si trasformi davvero nel Ppe".

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