Cronaca locale

Un "palazzo arcobaleno" a Milano: ecco l'ultima follia della sinistra

L'Associazione CIG Arcigay Milano propone la costruzione di un "palazzo arcobaleno" nel cuore della città meneghina. " È la fiera dell'assurdo" commenta il leghista Stefano Pavesi

Un "palazzo arcobaleno" a Milano: ecco l'ultima follia della sinistra

Un "palazzo arcobaleno" nel bel mezzo di Milano. Si tratta dell'ultima "pazza idea" caldeggiata dai candidati dem in corsa alle elezioni comunali del capoluogo lombardo in programma il prossimo fine settimana. "La propaganda gender per la sinistra viene prima delle nostre periferie: è la fiera dell'assurdo", commenta Stefano Pavesi, consigliere della Lega in Municipio 8.

Il progetto del "palazzo arcobaleno"

Un centro LGBT nel cuore del capoluogo lombardo. E così, intanto che le periferie milanesi naufragano nell'oblio delle istituzioni locali tra rave party e microcriminalità, mentre il numero delle famiglie meneghine in stato di indigenza cresce a dismisura e il "piano per la sicurezza" fa acqua da tutte le parti, la sinistra sposa la causa gender fluo promettendo un "palazzo arcobaleno" per le vittime di discriminazione sessuale. Il progetto di un "rainbow center" - è questa la definizione esatta che nè da l'associazione CIG Arcigay, promotrice dell'iniziativa - potrebbe concretarsi nei prossimi mesi col favore dei candidati di sinistra in corsa alle Elezioni Comunali del prossimo 3 e 4 ottobre. In prima linea per i diritti della comunità LGBT si è schierata la candidata alla presidenza del Municipio 8, Giulia Pelucchi, che non ha mancato di offrire sostegno immediato all'Arcigay con un "tag" nelle stories di Instagram.

Al momento, il progetto è ancora in fase di definizione ma l'idea "di uno spazio pubblico", di un "centro Lgbt sul modello di Parigi, Londra e Madrid" sembra piaccia molto a dem e compagni. Il luogo dove sorgerà la struttura multicolor è ancora da decidere. Per certo, garantiscono i promotori dell'iniziativa, sarà "in una zona raggiungibile dal trasporto pubblico".

"La fiera dell'assurdo"

"Apprendo come il candidato presidente al Municipio 8 sostenga la proposta della realizzazione di un 'Centro Lgbt+' sul nostro territorio: la propaganda gender per la sinistra viene prima delle nostre periferie consumate dalle occupazioni abusive (via Bolla su tutte), prima delle famiglie italiane in difficoltà, prime delle stazioni (Quarto Oggiaro, Certosa, Villapizzone) abbandonate al degrado e allo spaccio, prima della chiusura del problematico campo rom di via Negrotto, prima dei parchi (vedi via Cretese) ostaggio di comunità sudamericane, prima degli ex gasometri della Bovisa occupati. È la fiera dell'assurdo". Così Stefano Pavesi, consigliere della Lega in Municipio 8, ha commentato la notizia del nuovo progetto.

"Personalmente mi batterò affinché questo progetto non venga mai alla luce. - ha precisato l'esponente leghista sui social -L'ideologia gender è quella che vorrebbe che ai nostri bambini non vengano più insegnate le parole mamma e papà e che venga superata la distinzione femmine-maschi: una distruzione della nostra cultura e della nostra identità che non possiamo e non dobbiamo accettare passivamente. Pd e compagni – conclude Pavesi – si mettano in testa che non spetta a loro l'educazione dei nostri figli né tanto meno hanno alcun diritto di imbavagliare chi crede nei valori della famiglia naturale.

Il centro Lgbt+ è un progetto divisivo e discriminatorio contro chi non ha le stesse idee della sinistra, e poi i razzisti saremmo noi?".

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