M5 a Monza, ora Sala minaccia lo stop

Il Pd (tra tanti malumori) autorizza l'aumento del biglietto a 2 euro già da aprile

M5 a Monza, ora Sala minaccia lo stop

La giornata inizia con l'ennesimo match tra il sindaco e il vicepremier della Lega Matteo Salvini. «In un momento difficile per molti lavoratori, pendolari, disoccupati non è una scelta intelligente aumentare il biglietto del tram. Ci sono tanti modi per recuperare soldi senza aumentare le tariffe» attacca Salvini ai microfoni di Rtl. E aggiunge: «Milano è oltre rispetto al suo sindaco, si è fatto tanto per il centro ma le città sono soprattutto periferie, e dal sindaco mi aspetto più attenzione». Beppe Sala ribatte che «è difficile stare dietro a Salvini perchè passa con disinvoltura dal caso della nave Sea Watch a Higuain al biglietto del tram, meglio lavorare che rispondere a tutto». Fatta la battuta, dal sindaco arriva una doccia gelata ai Comuni che prima di Natale hanno festeggiato con i 900 milioni dal governo per allungare la linea M5 a Monza, oltre alla Brianza sono coinvolte Sesto e Cinisello. Con la Regione ormai è rottura dopo la mancata deroga per alzare il ticket a 2 euro. «Stiamo trovando la formula tecnica - dice Sala - per andare avanti comunque evitando al massimo i rischi», ossia i ricorsi. «Ritengo molto più rilevante la sicurezza e la qualità del servizio che i 50 centesimi, ad abbonamento invariato - ribadisce, pungendo il Pirellone -: se il modello opposto è Trenord, Dio ce ne scampi». Ma tira in ballo pure l'ex giunta di centrodestra e i dubbi su M5. «Il fatto di non riuscire a coprire i costi Atm deriva da scelte fatta dall'ex sindaco Moratti, da come sono state pensate la M4 e M5. Hanno fatto bene ma oggi c'è necessità di aumentare il prezzo. Se così non si può fare, è chiaro che prima di pensare di dare la luce verde a un'altra metropolitana, io non voglio lasciare un debito a chi verrà dopo di me». Gli risponde Edoardo Croci, assessore alla Mobilità ai tempi della Moratti: «Fa piacere che Sala riconosca che il merito della realizzazione di M5 e M4 sia nostra. Si è trattato di un grande investimento per la mobilità sostenibile, realizzato in larghissima parte con fondi statali legati ad Expo e con fondi privati. La realizzazione di M5 è avvenuta nei tempi previsti, circa 5 anni di lavori. Con le giunte successive sono stati riconosciuti rilevanti incrementi di costo alle imprese realizzatrici della M4 e si è cumulato un ritardo di 7 anni nel completamento. Se ci sono pertanto ragioni per aumentare il ticket oggi, non risiedono certo nelle decisioni di creare due nuove metrò da parte della Moratti». Spara a zero il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: «Sala si schiarisca le idee e sia coerente sulla questione della M5 a Monza su cui continua a speculare raccontando balle colossali. Fino a 2 mesi fa diceva che non si poteva allungare perchè il governo non metteva risorse, ora che ha stanziato 900 milioni frena dicendo che è meglio aspettare perché bisogna verificare se i conti tornano? Follia pura. Se ha deciso di alzare il ticket a 2 euro se ne assuma la responsabilità senza tirare in ballo l'opera». E chiede un incontro urgente il sindaco di Monza Dario Allevi (Fi): «M5 è strategica e non più rinviabile, non si torna indietro. I dubbi di Sala sono una doccia gelata, non ha mai detto che il prolungamento era subordinato all'aumento del ticket. Anzi, chiedo a Regione di convocarci al più presto per mettere nero su bianco le quote che ciascun ente dovrà garantire». Il sottosegretario M5S Stefano Buffagni chiede a Regione e Comune di «parlarsi invece di litigare e trovare una soluzione per non aumentare il biglietto e fare le opere, il governo ha messo i soldi su M5».

La discussione si è scaldata ieri anche in consiglio comunale e per domani è convocata una Commissione con l'assessore alla Mobilità Marco Granelli per discutere delle tariffe. Anche per questo ieri pomeriggio Granelli ha riunito il Pd per definire la linea. E tra i mal di pancia, il partito ha dato semaforo verde ai 2 euro anche senza deroga della Regione.

Il capogruppo Filippo Barberis spiega i tempi e le modalità: «A metà febbraio il Comune presenterà la revisione all'assemblea dell'Agenzia di bacino. Ottenuto il via libera, torneremo in aula per votare il piano delle agevolazioni, dal congelamento delle tessere annuali ai mezzi gratis per gli under 14».

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