Malagò: "Abbiamo fatto bene i compiti"

Il presidente è ottimista: «Il nostro è un progetto sui generis molto forte»

Malagò: "Abbiamo fatto bene i compiti"

E ora non resta che incrociare le dita. Anche se la sensazione è che nella volata con Stoccolma Milano ha tutti i numeri per spuntarla, non favorita ma comunque un po' avanti. Certo, sarà un testa a testa e potrebbe essere decisivo un bel colpo di reni proprio sulla linea del traguardo. «Abbiamo fatto i compiti- spiega il prwesidente del Coni Giovanni Malagò- E secondo me li abbiamo fatti anche bene...». Ottimismo quindi in attesa di una candidatura che se così fosse, riporterebbe i Giochi invernali in Italia vent'anni dopo l'edizione di Torino. Malagò ci crede: «E stato un lavoro di squadra- spiega e nella migliore tradizione italiana siamo arrivati quasi all'ultimo secondo. Ma la candidatura di Milano-Cortuina anche se è un po' sui generis è davvero molto forte». Il dossier presentato al Cio di Losanna ieri mattina mette insieme le potenzialità di Milano, il suo valore economnico ed industriale con il fascino e la trdizione di Cortina d'Ampezzo, un ticket che può fare la differenza: «La candidatura è molto forte- spiega il presidente Malagò ai micorfoni di Radio capital- ma ci sono anche altri importanti fattori da tenere in cosiderazione: la Svezia non ha mai ospitato un'Olimpiade invernale, ha due membri del CIO influenti, e noi abbiamo ospitato l'ultima nel 2006. La partita quindi è apertissima». Sfida aperta che, proprio alla vigilia dell'appuntamento di Losanna, ha però visto il governo schierarsi al fianco della candidatuira italiana con la firma del consiglio dei ministri sulla lettera di accompagnamento al dossier. Un atto formale (ma non scontato) che dà oggettivamente più slancio all'avventura Lombardo-veneta alle condizioni concordate che vedono Milano e Cortina proseguire sulla strada del fai-da-te finanziario. In attesa di passo di sostegno più deciso è comuque un bel segnale.

Ora la parola passa al Comitato olimpico internazionale che dovrà decidere a chi affidare i Giochi 2026 valutando i due dossier ma non solo quelli, anche le condizioni economiche e politiche dei due Paesi: «I progetti di Milano-Cortina e Stoccolma-Are sono eccezionali- ha commentato il presidente del Cio Thomas Bach- e i problemi politici sono presenti ovunque e in ogni tipo di relazione in Europa".

Le garanzie economiche italiane e svedesi potrebbero giocare un ruolo fondamentale: «Ciò che possiamo dire dopo i colloqui preliminari è che ci sono due ottimi masterplan che soddisfano i requisiti del programma di riforma dell'Agenda 2020» ha concluso Bach.

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