Adesso è ufficiale, e c'è una data: 1 dicembre 2015 è il giorno a partire dal quale gli aerei di Ryanair decolleranno dal Terminal 1 di Malpensa. Diretti a nord, sud, ovest ed est, con quattro nuove rotte: Londra, Comiso, Siviglia e Bucarest.
Un «momento storico» per la compagnia aerea irlandese, e un «bel modo per festeggiare il trentesimo compleanno» (anche se in Italia è arrivata nel 2007, ndr ), ha detto il sales&marketing manager John F. Alborante. La compagnia lowcost ha investito 100 milioni di dollari per portare le proprie ali nello scalo varesino, in aggiunta agli itinerari già coperti da quello di Orio al Serio.
Ma proprio questo binomio risveglia qualche timore. Il primo: un rischio impoverimento dell'offerta dall'aeroporto bergamasco che intanto, fa sapere la società di gestione Sacbo, ad agosto ha registrato una crescita del traffico passeggeri su base annua del 9,5 per cento. Sul punto il Ceo di Sea, Giulio De Metrio, fa notare che la società che gestisce Malpensa e Linate detiene anche il 30,98 per cento dello scalo bergamasco. Come dire: non c'è alcun interesse a danneggiarlo. Del resto la strategia dei due aeroporti Ryanair la pratica già a Roma, sottolinea il responsabile commerciale David O'Brien, che ironizza: «Non saranno sottratti passeggeri a Orio, ma magari clienti a EasyJet», che vola dal Terminal 2 di Malpensa. O'Brien non risparmia, con sfrontatezza che non gli è nuova, una frecciatina ad Alitalia, compagnia che «offre un servizio spazzatura a costi alti», la cui strategia è «portare la gente fuori dall'Italia» e in cui «le decisioni vengono prese ad Abu Dhabi» (il riferimento è ovviamente a Etihad, partner dell'ex compagnia di bandiera, ndr ). A margine della conferenza stampa aggiusta il tiro, ma non troppo: «Mi scuso per quello che ho detto, anche se è vero. Perché mai un italiano dovrebbe viaggiare con una compagnia sapendo che i dipendenti possono fare sciopero da un momento all'altro? Lo dico senza nulla togliere al personale, che magari è ottimo: quelli che abbiamo assunto da Alitalia qui da noi sono bravissimi».
La parola d'ordine è sempre quella: concorrenza. Che per Malpensa nell'immediato - dopo lo shock del dehub di Alitalia nel 2008 - sembra essere un bene, visto l'ammontare dell'investimento e un indotto calcolato in circa 450 nuovi posti di lavoro. I voli settimanali per le nuove tratte saranno 28, di cui tre a settimana per Siviglia, quattro per la capitale della Romania, una al giorno per Comiso e addirittura due al giorno per lo scalo londinese di Stansted. Su quest'ultima tratta è chiara l'intenzione di creare un'offerta sempre più business, destinata a chi dalla Lombardia va e torna dalla city britannica in giornata.
Però lo sbarco di una compagnia che è resta low cost (fino alla mezzanotte di oggi sarà possibile acquistare voli per le nuove destinazioni a un'offerta lancio di 9,99 euro) al Terminal 1 di Malpensa riapre soprattutto l'altra questione: quello che doveva essere un prestigioso hub intercontinentale sta virando la sua rotta sempre più verso un mercato simile a quello già presente su Orio, cioè di fascia medio-bassa? Sul punto De Metrio fa sapere che «dal 2013 al 2014 i voli intercontinentali da Malpensa sono cresciuti del 12 per cento», e che «le destinazioni sono in aumento da 180 a 191, il che è un segnale di salute». Per ora le nuove tratte di Ryanair sono solo quattro, e su un incremento ieri O'Brien non si è espresso se non con un laconico: «È possibile, ma dipende dai costi».Twitter @giulianadevivo
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