Maroni con polenta e Internet lancia l'assalto al Pirellone

Polenta taragna e Google. Un occhio alle radici e l'altro al futuro per la nuova Lega 2.0 che si è data appuntamento ieri a Cernobbio sul lago di Como per concludere «Dillo a Maroni», la due giorni con imprenditori, liberi professionisti e amministratori per compilare il programma con cui dare la scalata alla Regione. Un «hangout», dicono i leghisti dell'era digitale, una videoconferenza aperta a tutti grazie alle domande in diretta telematica e alle proposte fatte con e-mail, Twitter, Facebook e videomessaggi gmail. «Parole d'ordine 75 e zero: 75 per cento di tasse sul territorio e appalti a chilometro zero per Comuni e sanità». Alla fine è lo stesso Maroni a fare la sintesi dell'esperienza, promettendo che sarà ripetuta ogni anno a gennaio per fare il bilancio dell'anno precedente e tracciare i progetti per quello futuro. A dibattere con Maroni i rappresentanti di varie società fra cui Vodafone, Tnt, Italtel, Smau, Samsung, MyChef, Fiera Milano, Foppapedretti, associazioni di categoria e sindacati (Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, Confartigianato e Cisl). In platea anche il sociologo Francesco Alberoni, la campionessa di sci Lara Magoni che porterà Maroni a sciare e il canoista e portabandiera olimpico Antonio Rossi che oltre a essere candidato nella lista civica «per Maroni presidente» sarà, in caso di vittoria, assessore allo Sport. Chiusura con il vice presidente della Regione Andrea Gibelli che ricorda Vittorio Missoni, l'imprenditore scomparso in Venezuela che sarebbe dovuto essere presente.
Inevitabile il pensiero alle perquisizioni fatte dalla guardia di finanza nella sede della Lega di via Bellerio per cercare i documenti di una bancarotta. «La Lega - si difende Maroni - non c'entra nulla con questa indagine che riguarda una società cooperativa privata che non ha alcun rapporto con il movimento». Ma poi su Twitter il suo sfogo è ben più acceso. «Siamo avanti nei sondaggi e arrivano schizzi di fango mediatico. Prevedibile, ma nessuna paura. Avanti tutta, Prima il Nord». Dura anche la reazione del segretario Lombardo Matteo Salvini: «La sinistra che pensava di aver già vinto, inizia invece ad avere paura. E quindi cosa succede? Attaccano la Lega, perquisendo le sedi alla ricerca di qualcosa che non hanno trovato e che peraltro riguarda una società esterna che non ha niente a che fare con il nostro movimento. Non gli bastano più i giudici candidati... È una vergogna».
In serata l'annuncio che Federico Bricolo è il nuovo responsabile della segreteria politica federale. L'ex capogruppo della Lega al Senato non sarà ricandidato dal Carroccio.

«Preferisco poter restare qui sul territorio, dove giochiamo la partita per noi decisiva», ha detto Bricolo sentito nei giorni scorsi in procura nell'ambito dell'inchiesta sui fondi al gruppo della Lega al Senato, in cui sono indagati l'ex tesoriere Piergiorgio Stiffoni e la sua segretaria Maria Manuela Privitera.

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