Meno vincoli burocratici per fermare il degrado

Rigenerazione urbana verso il sì in Regione Foroni: «Recupero degli immobili più facile»

Alberto Giannoni

Meno burocrazia, meno vincoli, protagonismo dell'iniziativa privata. Sulla rigenerazione urbana, la Regione sta per varare una legge innovativa, che ha un approccio liberale al tema dell'urbanistica.

Il provvedimento passerà domani in commissione, gli strumenti messi in campo per fermare il degrado delle città favorendo il recupero di immobili abbandonati sono incentivi e meccanismi di semplificazione. In questa svolta la Regione assumerà un ruolo di regista lasciando il potere di dare il via all'iniziativa ai privati proprietari e ai Comuni. I privati potranno segnalare situazioni di particolare criticità (edifici fatiscenti e non abitati da almeno tre anni), mentre i secondi potranno vagliare le istanze e inserire il progetto di recupero negli appositi piani annuali. Tra gli incentivi, previsti uno sconto fino al 60% sugli oneri di urbanizzazione e la possibilità di incrementi delle volumetrie (fino al 20%), a fronte di tutta una serie di prescrizioni che comporteranno, in sostanza, il miglioramento delle condizioni degli edifici innanzitutto dal punto di vista energetico e della sicurezza. Altro obiettivo è la lotta alla burocrazia per garantire agli investitori tempi certi per gli interventi, una volta dichiarato lo stato di degrado di un immobile anche attraverso perizia giurata e asseverata. La legge - dicono dal Pirellone - è la prima in Italia che affronta in modo sistemico il grave problema dei centri abitati degradati, oltre che degli edifici agricoli e rurali abbandonati, e pone i presupposti per risolvere anche questioni di carattere sociale. Gli interventi permetteranno infatti di risanare singole case o porzioni di quartieri. Tra i casi che la legge non ammette di incentivare con bonus i recuperi di «grandi strutture di vendita», mentre viene incoraggiata la trasformazione di aree con spazi verdi, servizi e infrastrutture. Il privato che non dovesse procedere nei tempi dati a fronte di un progetto di rigenerazione che risolva problemi di sicurezza o di degrado, potrà essere destinatario di penali fino all'esproprio nei casi più gravi. La norma finanziaria prevede un primo stanziamento iniziale di due milioni di euro, che serviranno per promuovere soprattutto i censimenti comunali. Poi si procederà con piani annuali. «La lotta al consumo di suolo - ha spiegato l'assessore regionale all'Urbanistica Pietro Foroni - si fa con la rigenerazione urbana, cioè facilitando con sconti e meno burocrazia il recupero degli immobili che già ci sono e disincentivando le costruzioni su suolo verde».

«L'immobile abbandonato rappresenta un costo negativo per la collettività ha detto il relatore Gabriele Barucco (FI)- mentre un immobile rigenerato è un valore. Ecco perché questa legge è un volano per l'attività di proprietari ed enti locali e potrà essere la base per dare finalmente un volto nuovo ai vecchi centri abitati».

«È una legge liberale e di grande attualità commenta Claudia Carzeri (Fi), presidente della commissione Territorio - che pone e mette al centro dell'iniziativa il singolo proprietario che può contare su un'alleanza tra enti tutti orientati a raggiungere l'obiettivo. È inoltre uno strumento importantissimo per promuovere bonifiche di territorio, anche in quelle aree oggi di difficile intervento a causa di costi e regole impraticabili».

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