Merci, in Lombardia due nuovi terminal di Fs

Mercitalia investe su Segrate e Brescia con un piano logistico da 350mila container l'anno

Paolo Stefanato

Le Ferrovie dello Stato hanno scelto Milano, capitale del business, per illustrare la riorganizzazione del trasporto delle merci, alla quale ha dato massima ufficialità il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Del Rio. «Nelle regioni padane, le più industrializzate, registriamo il 60% della nostra attività di traffico, per un valore stimabile in circa 400 milioni» dice Marco Gosso, amministratore delegato di Mercitalia Logistics, la nuova subholding che riunisce le attività cargo. Nel piano decennale 2017-26 appena varato si fa specifico riferimento a un importante investimento in tre terminal al Nord, due dei quali in Lombardia: Milano-Segrate, Brescia e Piacenza, che comporteranno un esborso complessivo di circa 100 milioni (50 solo per Segrate) e che una volta completati saranno «i più moderni d'Europa». Oggi a Segrate le Fs movimentano circa 200mila container all'anno, che «con il piano a regime diventeranno 350mila». Il potenziamento dello scalo di Segrate è suddiviso in due lotti, il primo dei quali sarà pronto per l'apertura del traforo del Monte Ceneri (continuazione a sud del tunnel del Gottardo), attualmente prevista per il 2020.

La riorganizzazione delle merci è un'importante sfida per il gruppo Fs, che finora in questo settore ci ha sempre perso: tra il 2011 e il 2015 il rosso è stato complessivamente di 800 milioni. Si tratta «dell'ultima attività in perdita strutturale dell'intero di Fs» ha rivelato Gosso «e rappresenta un settimo del volume d'affari del gruppo e il 10% dell'organico, ovvero un miliardo di fatturato e 4mila dipendenti». In altre parole, non dismettibile. Nei dieci anni del piano è previsto il raddoppio dell'attività, a oltre 2 miliardi. Gli investimenti sono altrettanto importanti: 1,5 miliardi, di cui uno in treni: per l'acquisto di 125 nuovi locomotori, di un numero ancora imprecisato di carri (oggi in flotta ce ne sono 26mila) e per ammodernamenti. Il traffico merci su rotaia in Italia è ancora sotto la media europea: il 13% contro il 18%.

L'obbiettivo internazionale è di arrivare al 50% entro il 2030. La presidente del gruppo Fs, Gioia Ghezzi, ha ricordato che il treno inquina quattro volte meno del trasporto su gomma, tre volte meno di quello su acqua e 7 volte meno di quello via aria.

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