Migranti, 74 milioni l'anno per accoglierli in sei province

I dati della Regione: numeri e costi alti nonostante il calo degli sbarchi. A Milano spesi quasi 3 milioni ogni mese

Migranti, 74 milioni l'anno per accoglierli in sei province

Oltre 74 milioni di euro l'anno per sei province lombarde. Sono i costi dell'accoglienza degli immigrati, calcolati dall'Assessorato regionale alla Sicurezza sulla base dei dati delle Prefetture e dei bandi di gara rivolti alle strutture che ospitano i migranti. L'elaborazione delle informazioni è aggiornata al febbraio 2019.

I costi sono calcolati partendo dai prezzi indicati nei bandi per le strutture tra 51 e 300 posti come base di gara. Vale a dire che i concorrenti sono poi liberi di presentare offerte al ribasso per provare ad aggiudicarsi l'appalto. Le cifre indicate come base si partenza: 21,90 euro al giorno per ogni persona ospitata per la gestione del centro, più un kit di primo ingresso da 150 euro, cui si aggiungono 5 euro di ricarica telefonica e 2,50 euro al giorno pro capite di «pocket money». Il totale, per un mese di 30 giorni, è di oltre 2 milioni e 300mila euro per la gestione e di oltre 540mila euro per il kit a Milano, che ospita 3.602 persone; di quasi 550mila euro e oltre 125mila euro a Cremona per 836 persone; di oltre 688mila euro e oltre 157mila euro a Varese per 1.048 persone; di oltre 571mila euro e più di 130mila euro a Sondrio per 870 persone ospitate; di oltre 505mila euro e oltre 115mila euro a Lecco per 770 persone; di più di 350mila euro e quasi 80mila euro a Lodi per 533 migranti nelle strutture.

Il totale mensile delle sei province prese in esame supera i 6 milioni di euro. Sottolinea l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: «Considerato che da circa un anno non ci sono grossi sbarchi e che spesso gli immigrati che sbarcano sono assegnati ad altri Paesi, viene da chiedersi per quale motivo il numero delle persone nei centri d'accoglienza sia ancora tanto alto. Con conseguenti costi ingenti per la collettività. E i dati riguardano solo sei delle province lombarde...».

L'ex vicesindaco di Milano insiste sulle presenza «arretrata» in un periodo in cui i flussi migratori non sono più importanti come un tempo: «A che titolo queste persone restano nelle strutture di accoglienza? Forse sono in attesa di espulsione, forse sono immigrati di ritorno, cioè rispediti in Italia dagli altri Paesi europei. E perché i numeri non calano con il calare degli sbarchi? Quello che è certo è che questi immigrati non possono rimanere a carico dello Stato per sempre».

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