Milano, 6mila migranti. Nel 2017 in Lombardia altri 12mila "profughi"

Aumentano arrivi e richieste d'asilo (+14%). Concessi 128mila permessi di soggiorno

Milano, 6mila migranti. Nel 2017 in Lombardia altri 12mila "profughi"

Sono 12mila i migranti «sbarcati» in Lombardia nei primi mesi dell'anno. Nel corso di un incontro convocato a Palazzo Diotti e dedicato all'attività del primi semestre, presenti il questore Marcello Cardona e i vertici delle forze dell'ordine, è stato il prefetto Luciana Lamorgese a quantificare l'impatto del fenomeno migratorio sulla prima regione d'Italia, accompagnandolo da una valutazione rassicurante sulla tendenza delle ultime tre settimane: «Non c'è stato - ha detto il rappresentante del governo - quasi, nessun arrivo. Siamo tornati nella normalità. Tutto ciò - ha aggiunto Luciana Lamorgese- è dovuto anche all'attività del ministero degli Interni che sta cominciando a portare risultati».

Il dato, si è incrociato con quello che Palazzo Marino ha definito: in poco meno di 4 anni (dal 18 ottobre 2013 al 30 luglio 2017) Milano ha accolto 125.500 profughi, di cui un quinto minori. E la fotografia di questi giorni è presto fatta: «Mai così tanti migranti a Milano, con 6.011 presenze registrate tra tutti i centri di accoglienza». Ma «la città risponde bene grazie al proprio sistema di accoglienza ormai consolidato» dice il Comune.

Del sistema di accoglienza per gestire gli arrivi, il prefetto ha parlato apertamente: «A me - ha spiegato - preoccupavano quelli massicci, difficili da gestire. Ma oggi siamo nella piena normalità». E «di solito l'estate è il periodo peggiore, perché il mare calmo agevola gli sbarchi». Il prefetto ha lavorato a lungo e con impegno alla definizione di un protocollo da sottoporre ai sindaci, per un'accoglienza diffusa e sostenibile. Il prefetto ha reso noto che i Comuni aderenti al sistema di accoglienza, messo a punto d'intesa col Viminale come modello per l'intero Paese, sono passati da 76 a 82. «C'è stata, inoltre, una equilibrata e sostenibile ripartizione - ha puntualizzato Lamorgese - e se tutti partecipassero i numeri sarebbero ancora più sostenibili». Il questore Marcello Cardona ha spiegato che dal 1 marzo alla fine di luglio di quest'anno, le espulsioni sono aumentate dell'11% e che 460 cittadini sono stati rimpatriati. Le richieste d'asilo sono cresciute del 14,26% e sono stati emessi oltre 128mila permessi si soggiorno». Nei primi sei mesi di quest'anno intanto, sono state 10mila le domande di cittadinanza.

Il prefetto ha dedicato un passaggio del suo intervento al diritto di culto, cioè alle moschee, ricordando come il 27 giugno sia stato convocato il primo tavolo regionale italiano per il dialogo con le comunità islamiche: «Ritengo debba esserci libertà di culto - ha detto - nella legalità. Dove si impedisce, non si agevola una pacifica convivenza ma sviluppiamo la radicalizzazione».

Lettura allarmante sui numeri delle migrazioni arriva invece dal Pirellone: «Allarmanti- li definisce appunto Simona Bordonali, assessore regionale a Sicurezza e Immigrazione - oltre 12mila aspiranti profughi sono stati mandati dal governo italiano in Lombardia in soli 6 mesi. Oltre al danno anche la beffa. Oggi il ministero dell'Interno ha mandato per l'ennesima volta dei richiedenti asilo da Gorizia a Milano, forse per fare un favore al governatore friulano. Per l'assessore regionale il governo vede la Lombardia «come un maxi centro di accoglienza per clandestini».

Oltre che dalla Lega una lettura preoccupata della situazione arriva anche dal capogruppo di Fdi, Riccardo De Corato, che parla di «cifre esorbitanti» e sottolinea come dei 1.742 arrestati nel 2017, 1.167 siano stranieri.

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