Con la presidente Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia ieri ha celebrato i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino con i parlamentari europei e italiani e con i suoi eletti milanesi.
E il coordinamento cittadino del partito torna all'attacco su quello che definisce «un tema poco trattato nelle istituzioni italiane men che meno in quelle cittadine»: l'anticomunismo. Lo fa con un ordine del giorno presentato in Consiglio comunale dal capogruppo Andrea Mascaretti e firmato da tutti i consiglieri del centrodestra. Il documento, che sarà presentato in tutte le Zone, chiede tre cose: una condanna chiara verso i crimini dei regimi comunisti, l'impegno a dedicare una piazza o un parco alle vittime italiane di tali regimi e l'istituzione di un Museo dedicato al grande letterato Aleksandr Solzenicyn autore di «Arcipelago Gulag», uno delle testimonianze più drammatiche sui campi di prigionia dell'Urss. «Si torna sul tema - dicono da Fdi - a maggior ragione a seguito della nota delibera della Ue che equipara i crimini nazisti a quelli comunisti». «Il comunismo, al pari del nazismo - dice uno dei coordinatore milanese di Fdi Enrico Turato - ha perseguitato con inconcepibile, disumana e pianificata violenza tutti coloro che non erano in sintonia con quell'ideologia». Per Turato, queste iniziative servono a evitare «che prevalga ancora sul diritto alla memoria la volontà negazionista di chi ha per anni coperto e vorrebbe continuare a coprire i crimini di Stalin, Pol Pot, Ceausescu, Tito e tanti altri dittatori comunisti». «È un'importante iniziativa, unica nel suo genere - spiega il co-coordinatore Riccardo Truppo - ancora oggi l'emblema di falce e martello viene sventolato con orgoglio alle elezioni o nelle manifestazioni pubbliche come fosse depositario di buona politica, quando in realtà per buona parte del mondo rappresenta un modello di terrore». Ecco la richiesta: «Il sindaco si esprima a favore del comunismo o contro. E da qui cominciamo a riscrivere la storia comune». Mascaretti spiega così la proposta di una via, un parco o una piazza dedicata alle vittime italiane dei regimi comunisti, e l'idea di un museo dedicato alle vittime dei totalitarismi comunisti, un luogo che raccolga disegni, testi, foto e video che raccontino le persecuzioni, le esecuzioni, i campi di stermino e le foibe.
«Abbiamo celebrato il 30° anniversario della caduta del Muro e la liberazione dall'oppressione dei regimi comunisti - riflette Mascaretti - Sono convinto che sia giusto raccontare alle nuove generazioni le sofferenze inferte a milioni di persone dai dittatori comunisti e dedicare un luogo alle vittime dei gulag e delle foibe: ebrei, italiani, polacchi, ungheresi e molti altri popoli o minoranze che in nome di quell'ideologia dovevano essere assimilati o sterminati». A Sesto San Giovanni, intanto, ieri è stato inaugurato dal sindaco Roberto Di Stefano il giardino dedicato al 9 novembre, giorno dellla Caduta del muro.
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