(...) Basterà il nuovo museo a donarla alla città? O vale la pena di riflettere sulla proposta di chi la sogna in Duomo, perché cessi il malcontento per la segregazione?
Filippo Del Corno, assessore alla Cultura, è contrario anche alla sola ipotesi del Duomo. «È un'idea assurda - dice al Giornale -. È un patrimonio civico del Comune di Milano e la valorizzazione non può che avvenire in una sede civica. Noi stiamo preparando un nuovo museo per la Pietà Rondanini al Castello Sforzesco, progettato da Michele De Lucchi, uno dei più grandi architetti in circolazione. È un'idea del mio predecessore, Stefano Boeri, che ho ereditato da lui. È stato lui a individuare l'Ospedale spagnolo come sede del Museo. E De Lucchi in parte recupera il fascino dell'architettura originaria. Il Museo sarà certamente pronto per l'Expo».
L'Ospedale Spagnolo del Castello, costruito alla fine del Cinquecento, è coevo della Pietà. E ha accolto la sofferenza dei soldati malati di peste, che distesi sui letti potevano guardare solo in alto, dove erano dipinti affreschi e preghiere. Nei lavori di restauro è stato ritrovato il cartiglio del Credo , che si legge sulla volta. Speranza nella sofferenza, come nella Pietà, con la Madonna che sorregge il Cristo morto e ne è come sorretta. Tra le novità principali del nuovo allestimento ci sarà la possibilità di vedere l'opera da ogni angolazione e anzi l'ingresso in sala avverrà in modo imprevedibile e imprevisto: il primo colpo d'occhio sarà sul corpo della Madonna visto da dietro.
Ma le domande restano: il Castello Sforzesco è il luogo giusto per dare visibilità a quest'opera di straordinaria modernità artistica e teologica? E il Duomo non è una casa più accogliente, come suggerisce l'analogia con la celeberrima Pietà di Michelangelo che abita in San Pietro? L'arciprete del Duomo, monsignor Gianantonio Borgonovo, non si esprime: «Non sono in grado di dare un'opinione. Possiamo valutare davanti a un progetto concreto». Paolo Baratta, voce della Veneranda Fabbrica, interrogato sulla proposta di collocare la Pietà Rondanini in Duomo anche solo in vista del 2015, spiega che non se n'è mai parlato nel consiglio dell'ente: «In ogni caso, se arriverà una proposta concreta, la Fabbrica la valuterà. Adesso non è più il momento di muoversi da soli, è necessario avere un'azione comune. I tempi sono stretti e ormai la città è sotto osservazione a livello internazionale. Se la Pietà dovesse arrivare in Duomo per Expo, sarebbe un fatto molto importante su cui riflettere in profondità. Ancora di più se dovesse trattarsi di una collocazione definitiva».
Prove generali per la Pietà in Duomo sono già avvenute. È accaduto durante la Quaresima del 2013, quando la Madonna e il Cristo fusi come in un unico corpo da Michelangelo sono rimasti sotto l'altare della cattedrale, ad accompagnare visite, Messe e Via Crucis.
Non era l'originale, perché i vincoli della sovrintendenza avevano impedito il trasferimento temporaneo in Duomo del marmo della Pietà Rondanini. Si trattava però di un calco in gesso di buon pregio artistico e così di grande suggestione. Sono rimaste le foto per vedere l'effetto che fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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