La musica dà vita al cimitero

Una domenica al cimitero? No grazie, ma se il cimitero è il Monumentale, la musica cambia: chiedetelo ai 10mila e passa visitatori che il 1° giugno, Giornata europea dei musei a cielo aperto, hanno affollato i viali della «necropoli» più famosa di Milano. E così il Comune, in collaborazione con Fondazione Milano-Scuole Civiche, ha deciso di farla diventare... un'abitudine. L'idea è fare del Monumentale un luogo di cultura e turismo perfettamente integrato con la città.
Il risultato è la rassegna «Monumentale: un museo a cielo aperto», che parte oggi e ogni prima domenica del mese, fino ai morti (si replica il 3 agosto, il 7 settembre, il 5 ottobre e il 2 novembre), farà del Cimitero progettato da Maciachini un palcoscenico d'eccezione per spettacoli, concerti, proiezioni e passeggiate a tema a cura degli allievi delle Scuole Civiche.
Oggi si comincia alle 10, al Famedio, con musiche di Corelli, Marini, Biber eseguite da diplomati della Scuola di Musica Claudio Abbado. Non poteva mancare il teatro, con tre pièce realizzate dalla Scuola Paolo Grassi: alle 11, nella Galleria del Famedio, va in scena, in alcuni «quadri» di grande intensità, la Milano di ieri e di oggi. La rivolta antiaustriaca delle Cinque Giornate viene rievocata in «Che '48», un inno alla forza dell'orgoglio della cittadinanza milanese, salita sulle barricate senza distinzione di età o ceto sociale.
Tutt'altra città è quella di Alda Merini, che nella prosa poetica di «Milano è diventata una belva» ci conduce negli spazi del ricordo, dell'inquietudine e della perenne e incontrollata trasformazione. La Milano del teatro è al centro di «Io me la sento e tu?», in cui si ricorda la nascita del Piccolo attraverso gli scritti di Strehler e Grassi. Conclude la mattinata, alle 12, il concerto a cura dei Civici Corsi di Jazz con lo Strollin' Quartet.
Ci sono almeno due ragioni che fanno del Monumentale un tesoro da conoscere e preservare. La prima è squisitamente artistica: dove lo trovi un cimitero in cui hanno lavorato Medardo Rosso, Adolfo Wildt, Giovanni Broggi, Mario Palanti, Giovanni Battista Bossi, Remo Bianco, il gruppo Bbpr e tanti altri? La seconda ha a che fare con la memoria: qui incontri tante storie di uomini e donne che hanno dato lustro alla città, tanti tasselli della grande storia di Milano. Elencarli è impossibile: parli di lettere ed ecco Manzoni, Cattaneo, Marinetti, Quasimodo, Merini. Vai alla musica e trovi Ponchielli, Toscanini, Horowitz. Poi lo spettacolo, da Bramieri a Wanda Osiris, da Jannacci a Gaber e Tortora. Lo sport, con Ascari e Meazza.

Arte (Hayez, Induno, Cremona, Longoni), architettura, design, giornalismo, politica, economia, cultura. E non è poi così vero che i milanesi abbiano tanta familiarità con i segreti del Monumentale: non sono solo i turisti a rivolgersi all'info point dedicato, che da novembre, quando è stato aperto, è più attivo che mai.

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