Difficile non pensare alle polemiche sui simboli cristiani, che fanno parte della nostra identità di europei, staccando un biglietto per Natale in casa Cupiello, l'immortale tragicommedia di Eduardo. Difficile anche non richiamare alla memoria Luca De Filippo, scomparso da poco, primo cultore della tradizione teatrale del padre. Impossibile infine non mettere a confronto questo Cupiello con quello classico (debuttò al Kursaal di Napoli, il giorno di Natale, nel 1931), e con le riduzioni per la Rai del 1962 e del 1977, annoverate tra i massimi esempi di buona televisione.Ma lo spettacolo, che va in scena da stasera al 20 dicembre al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello (è un ritorno, perché era in cartellone nel 2012 e fu un grande successo), ha una particolarità che lo rende unico: i numerosi personaggi che si affollano intorno ai preparativi del Natale, a partire dal capofamiglia Luca, sono interpretati tutti da Fausto Russo Alesi.Il bravo attore palermitano ha trasformato le voci di Eduardo in un monologo: la sua è una sola moltitudine (avrebbe detto il poeta Fernando Pessoa), un modo originale e convincente di affrontare un testo che, nell'apparente semplicità, fa tremare le vene ai polsi anche ai migliori. «È come se mi fossi trovato davanti a uno spartito da suonare con un unico strumento: il mio corpo. Ammetto che ci voglia una buona dose di follia. La tragicommedia è una parabola della vita, con un forte aspetto metaforico camuffato dal realismo popolare e familiare. Siamo in scena in tutta Italia da tre stagioni, con oltre cento recite: la scommessa è vinta», commenta Russo Alesi, che dello spettacolo è anche il regista, oltre che l'adattatore del testo primigenio.La scena è una casa disadorna, quasi terremotata: ma il terremoto è quello che scuote le coscienze e mette a nudo la difficoltà o la vuotezza del comunicare. Luca Cupiello è un cocciuto preparatore di presepi, e intorno alle statuine del «preseppio» ruota tutta la storia, che si svolge nei giorni della vigilia.Vigilia di Natale, ma anche vigilia della morte del protagonista, che un grande abbagliante presepe lo troverà soltanto in cielo. Ammirevole l'abilità di Russo Alesi nell'abitare tutte le figure: la moglie di Luca, Concetta; il figlio, Tommasino, detto Nennillo; Ninuccia, la figlia; lo zio Pasqualino; il marito di Ninuccia, Nicolino, e il rivale Vittorio.
Un groviglio di famiglia nella Napoli della piccola borghesia, che osserva con deferenza e mestizia barocca regole e tradizioni, ma non dimentica lo sguardo scaltro e plebeo su come vanno le cose nel mondo. Una grande pagina di teatro, questa di Eduardo, che Russo Alesi si cuce addosso con il rispetto dovuto a un maestro. Per gli orari e i biglietti si può consultare il sito internet www.piccoloteatro.org.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.