Raffaele Cantone è soddisfatto dei suoi superpoteri su Expo. Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione assicura che «sono molto significativi», anche se ammette che si tratta di «capire come calare questi poteri nella pratica». Cantone, parlando alla Camera, annuncia che nei prossimi giorni sarà pubblicato anche un rapporto su Infrastrutture lombarde. Segnale che l'attività ferve e il desiderio di vigilare sulla trasparenza degli appalti è alto.
Un'unica Autorità di vigilanza che si occupi di appalti e corruzione deve infatti fare i conti con gli ostacoli concreti sulla strada del 2015. Difficile capire come conciliare la lotta alla corruzione con la rapidità di esecuzione delle opere, soprattutto se - come sembra necessario - saranno sostituite le ditte che hanno vinto le gare e sono poi finite nell'inchiesta. I lavori al momento sono fermi alla piastra e mancano i soldi per consentire i turni notte/giorno indispensabili per arrivare in tempo con i padiglioni. E anche se probabilmente tutto si risolverà in qualche modo, forse con un ridimensionamento dell'opera, c'è addirittura chi teme un rinvio al 2016.
Il presidente della Regione, Roberto Maroni, ritiene non sufficienti i poteri di Cantone: «Avevo proposto maggiori poteri: in particolare poter acquisire informazioni che sono contenute nei fascicoli delle inchieste giudiziarie in corso». Qualche preoccupazione arriva anche da Forza Italia. «È giusto che Cantone abbia i poteri per combattere ogni forma di corruzione. Al contempo è necessario garantire la celerità e siamo preoccupati per i tempi» commenta la coordinatrice regionale azzurra, Mariastella Gelmini.
Maroni ha ribadito di essere ancora in attesa di risposte dal governo sulle opere connesse, a partire dalla defiscalizzazione della Pedemontana: «Ma la prossima settimana c'è la riunione del Cipe e sono convinto che si prenderà una decisione».
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