Entro il 2013 lospedale Niguarda sarà completamente rinnovato. La struttura diventerà più moderna ed efficiente, adeguata alle esigenze del territorio e in grado di garantire migliori condizioni di assistenza ai malati e di lavoro ai medici. Parola della Regione Lombardia che, in tutto il territorio, è impegnata in un vasto progetto di recupero delle strutture sanitarie pubbliche. I lavori di ristrutturazione del Niguarda, cominciati lo scorso marzo, procedono secondo i tempi stabiliti. Il primo lotto, che comprende la realizzazione delledificio Sud e di due poli di servizi, sarà completato entro giugno del 2009. Per il secondo, che riguarda la costruzione delledificio Nord, cè tempo fino al 2013.
Una volta terminati i lavori, i nuovi impianti disporranno di 1.285 posti letto e 1.050 parcheggi. La superficie sarà di 262.650 metri quadri. Per una spesa complessiva di 266 milioni di euro. «La maggior parte dei fondi - precisa il governatore della Lombardia Roberto Formigoni - sono stati raccolti attraverso il project financing. Si tratta di contributi privati, che ammontano a circa 124 milioni di euro. Il resto dei lavori sarà coperto da investimenti pubblici. Grazie a questo sistema, siamo riusciti ad aprire, in tutta le regione, 532 cantieri, 372 dei quali sono già stati consegnati».
Lobiettivo della ristrutturazione è superare gli attuali limiti strutturali del complesso ospedaliero migliorando sia laccoglienza sia le condizioni di lavoro e la logistica, nel rispetto dellambiente e del valore artistico degli edifici, sottoposti a tutela. «Lintervento sul Niguarda è unico nel suo genere in Italia - continua Formigoni -. Si tratta di un cantiere imponente che trasformerà completamente il complesso sanitario. Lospedale garantirà migliore accoglienza, maggior comfort alberghiero, più razionalità nelle scelte tecnologiche ed efficienza gestionale». Tutto questo sta diventando realtà mentre la vita dellospedale continua indisturbata. «Uno dei nostri scopi - conferma Formigoni - è portare avanti i lavori garantendo al tempo stesso la continuità della prestazione dei servizi. Un intero edificio è stato abbattuto senza causare disagi a medici e degenti. Inoltre, stiamo rispettando i tempi e riducendo al minimo limpatto ambientale». Anzi, una volta ristrutturato il Niguarda utilizzerà soprattutto energie alternative, innanzi tutto quella solare.
«Lintervento sul complesso ospedaliero - spiega il direttore generale Pasquale Cannatelli - segna un momento rinascimentale per la Lombardia e Milano, in particolare. Con questi lavori sarà possibile raggiungere una maggiore connotazione specialistica in grado di garantire unapertura sempre più costante a progetti di ricerca e una diversificazione dei percorsi interni». Soddisfatto anche lassessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, che individua tre obiettivi fondamentali: «Adeguare le strutture allo sviluppo delle eccellenze favorendo la crescita scientifica, rispettare la centralità della struttura migliorando le condizioni di accoglienza e, infine, sostenere lo sviluppo delle realtà pubbliche anche per consentire eventuali rapporti con quelle private».
Gli sforzi della Regione non si fermano al Niguarda.
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