Altri 65 siriani arrivati martedì sera in stazione Centrale sono stati accolti nei centri di via Aldini e via Novara allestiti la settimana scorsa dal Comune insieme a Progetto Arca, Farsi Prossimo, Giovani Musulmani e Albero della Vita per far fronte all'emergenza profughi. Si uniscono agli altri connazionali giunti a Milano nelle prime settimane di ottobre e accolti nelle due strutture, con la collaborazione della Prefettura, dopo svariate notti trascorse in Centrale. Ma «siamo giunti al punto di non poter più soccorrere se non pochissime persone - ha avvertito ieri l'assessore al Welfare Piefrancesco Majorino -. I siriani attendono da ormai dieci giorni che sia sciolto il nodo del loro status giuridico e che il loro viaggio possa continuare verso gli Stati del Nord Europa. La situazione è di assoluta emergenza, anche perché i posti allestiti nei centri sono praticamente esauriti, salvo qualche letto nei prefabbricati in via Novara da condividere con le altre famiglie».
I profughi siriani «transitano» per Milano, arrivano del sud intenzionati a proseguire verso il nord-Europa, ma chi si è messo in viaggio è stato respinto già dai Paesi al confine con l'Italia. Una situazione di limbo giuridico che sta creando un'emergenza accoglienza a Milano. «Il Governo - insiste Majorino - deve dare al più presto una risposta a queste persone e agli enti che li ospitano, affinché la condizione in cui si trovano non diventi un dramma senza fine. Una volta esauriti questi ultimi posti previsti dalla convenzione con la Prefettura (che paga per l'assistenza), non potremo più accogliere nemmeno le mamme con i bambini».
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