di Antonio Ruzzo
Chissà perché questa domenica a spasso non è stata spostata di una settimana? Già, chissà perché... Piuttosto che rimandare in attesa di un week end più mite, visto che oggi è addirittura prevista neve, si è preferito dimezzarla. Quattro ore di stop dalle 10 alle 14, anziché otto fino alle sei del pomeriggio. Un mezzo passo indietro ma non del tutto: così non è nè carne nè pesce, nè festa nè blocco. Era meglio non farlo 'sto blocco, Per tanti motivi. Il primo è di principio. Come hanno detto e ripetuto fino alla noia sindaco e assessori, le domeniche a spasso non servono per abbattere le polveri sottili. Se ne sono resi conto anche loro guardando i numeri delle centraline dell'Arpa che rivelano quanto è inquinata questa città. Purtroppo fermare le auto mezza giornata (e di domenica) non serve assolutamente a nulla per il bene dei nostri stressatissimi polmoni. Servirebbe altro. I blocchi servono solo a riavvicinare i milanesi alla loro città. Sono una festa, un bel momento di aggregazione nelle piazze e sulle strade normalmente invase dal traffico. Insomma una bella svolta culturale che può anche essere condivisa. Però se nevica non si può fare. A che serve quindi obbligare tutti a starsene in casa senza poter usare l'auto? A nulla, anzi sembra quasi un dispetto. Quindi oggi il blocco sarebbe stato giusto evitarlo, senza tutta questa pantomima che ha portato a dimezzarne la durata. Però oggi c'è (e questo è l'altro motivo per cui la domenica a spasso si fa), la festa della bicicletta organizzata da Ciclobby che tante belle cose ha fatto per chi gira in bici in questa città ma che è anche parecchio vicina politicamente alla giunta Pisapia. Insomma amici, che portano consensi ovviamente. Quindi, forse anche per questo, spostare la domenica di una settimana facendola coincidere tra l'altro con la Stramilano quando sulle strade correranno più di 50mila atleti (domani invece quanti saranno i ciclisti?) non è stato possibile. Come diceva Andreotti a «Pensar male è peccato però ci si azzecca...». E infine una considerazione che riguarda soprattutto la necessità di bloccare il traffico in tutta Milano, periferie e hinterland compresi. Le domeniche a spasso sono una festa con iniziative molto frequentate che però generalmente vengono organizzate nelle zone più centrali della città. Così viene da chiedersi che senso fermare il traffico ovunque. Non basterebbe forse istituire un'isola pedonale permanete più o meno estesa che parta dalla cerchia delle circonvallazioni o da quella de Navigli? Così si favorirebbe chi ha la giusta voglia di divertirsi senza l'incubo delle auto che gli sfrecciano fianco ma non si impedirebbe a chi abita a Quarto Oggiaro o alla Bovisa di farsi un giro fuori porta senza l'incubo di multe e di orari. In Colombia a Bogotà, tanto per fare un esempio, questo succede ormai da vent'anni.
Non è né festa né blocco: resta solo lo spot politico
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