Cronaca locale

Nonni alla riscossa: sventano 21 truffe in 48 ore

Intanto anche ieri, in piazza Prealpi, le «lezioni» per gli anziani possibili vittime di raggiri

È proprio il caso di dirlo: il tempo è galantuomo. E i consigli che in particolare la polizia, da anni insiste a fornire agli anziani affinché possano evitare raggiri, stanno finalmente avendo un grande riscontro.

Ieri pomeriggio il vice questore aggiunto Antonio D'Urso, dirigente del commissariato di via Satta, a Quarto Oggiaro, si è recato ancora una volta in piazza Prealpi per incontrare un gruppo di anziani della zona. Nonnini che pare stiano imparando la lezione visto che tra martedì e la giornata di ieri, in 48 ore, hanno sventato ben 21 truffe telefoniche. Un'espressione che indica il tentativo da parte di veri e propri «maestri» del raggiro, di estorcere denaro agli anziani spacciandosi per poliziotti, assicuratori, ma soprattutto figli e nipoti, che necessitano di una determinata somma.

Ieri poco dopo le 11, in via Pichi (Barona) una donna di 70 anni ha ricevuto la telefonata di una ragazza che si spacciava per la nipote bisognosa di un prestito. Così l'anziana le ha chiesto se si chiamasse Giulia, un nome inventato lì per lì. Quando la giovane ha annuito, la donna ha interrotto la telefonata. Contemporaneamente, in via Giovanale, al Ticinese, un 83enne riceveva un'analoga chiamata, sempre da una nipote che gli chiedeva in prestito 7mila euro e anche lui ha chiuso la chiamata. Sempre alla stessa ora, a Rogoredo, in via Brizzi, una 70enne rispondeva a un fantomatico assicuratore che sosteneva di trovarsi con la figlia in tribunale e di poter «sistemare tutto» con 3mila euro. Dall'altra parte, però, anziché l'accorato assenso in cui sperava, il truffatore ha sentito solo il clic del ricevitore. Poco prima delle 12.30 era un finto poliziotto a telefonare a una 69enne residente in via Monte Peralba, sempre a Rogoredo, in veste di poliziotto. «Suo figlio ha causato un incidente stradale ed è senza assicurazione. Paga lei?» le ha chiesto. E si è sentito sbattere il telefono in faccia. Un'ora dopo, in via Mamiani, a Cimiano, una 85enne chiamata da un finto nipote che le chiedeva 5mila euro per pagare i danni di incidente, ha riagganciato. Alle 14 toccava a un 72enne in via Inganni, contattato da un finto nipote che pretendeva 10mila euro per il notaio. Intanto, una pensionata di 88 anni, che abita in via Ruggeri, a Lambrate, si è disfatta di due uomini che, spacciatisi per amici del nipote, le chiedevano se tenesse in casa denaro o oro.

PaFu

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