E appena una settimana dopo lo sgombero, i rom sono tornati a fare capolino in via Dione Cassio dove nei giorni scorsi si è sfiorato lo scontro fisico con i residenti. Nell'ambito di un servizio coordinato di controllo del territorio, una pattugli di carabinieri ha sorpreso una mezza dozzina di nomadi subito identificati, denunciati e allontanati.
L'area, in passato occupata da una società di spedizioni, era stata «presa» nei mesi scorsi da un gruppo di qualche decina di nomadi che aveva allestito le solite miserabili baracche dove ripararsi. Una situazione piuttosto difficile, perché in zona erano immediatamente aumentati i furti, senza contare le consuete «esibizioni» degli ospiti che espletano senza tanti riguardi le normali funzioni fisiologiche all'aperto. A marzo poi la situazione era decisamente precipitata, quando l'incendio del vicino campo di via Pestagalli aveva portato altri 150 zingari a migrare in via Cassio. Portando il numero degli «ospiti» a 400.
In breve era saltata ogni possibile forma di convivenza e i residenti avevano iniziato a protestare in maniera sempre più energica. Fino ad arrivare a manifestare rumorosamente davanti all'ingresso della bidonville, sfiorando la rissa con gli occupanti.
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