In ospedale con un coltello nella schiena "Facevo giardinaggio e sono caduto"

Ma la moglie dell'uomo di 61 anni è stata accusata di tentato omicidio

In ospedale con un coltello nella schiena "Facevo giardinaggio e sono caduto"

La cosiddetta «versione ufficiale dei fatti» era, a voler essere buoni, davvero poco credibile. «Mentre facevo giardinaggio sono caduto, c'era un coltello da cucina a terra e me lo sono conficcato nella schiena: è stato un incidente». Era circa mezzanotte di venerdì all'ospedale di Rho, quando i medici del pronto soccorso si sono trovati dinnanzi a un dilemma: o quell'uomo italiano di 61 anni residente a Nerviano, presentatosi al pronto soccorso con un coltello da cucina nella schiena e in condizioni di salute gravi ma cosciente, era in preda a una sorta di delirio nervoso dovuto magari al trauma subito, oppure semplicemente avevano a che fare con un mentitore che per qualche ragione tentava di rifilare una storia a dir poco assurda. Così hanno pensato bene di chiamare i carabinieri. Più tardi sono stati infatti i militari della compagnia di Legnano ad arrestare con l'accusa di tentato omicidio la moglie dell'accoltellato, una 63enne, anch'essa italiana. La donna, che ha ammesso le sue responsabilità spiegando ai carabinieri di aver trasceso durante una lite animata con il marito, adesso si trova agli arresti domiciliari nella casa del figlio, mentre il coniuge resta ricoverato in ospedale.

Gli investigatori dell'Arma sono concordi: nell'abitazione della coppia l'altra sera si è sfiorata la tragedia. Tutto è nato, come spesso accade, per un diverbio scoppiato per ragioni molto banali. Dalle parole ai fatti il passo non sarebbe stato breve. La discussione della coppia, iniziata intorno alle 22, è andata avanti per un pezzo, almeno un paio d'ore e il marito non avrebbe mai immaginato tanto impeto da parte della «dolce metà».

Subito dopo l'aggressione, con ancora il coltello nella schiena, il ferito si è messo tranquillamente al volante per recarsi da solo in ospedale. E una volta davanti ai medici ha tentato, senza successo, di inventarsi una versione dei fatti che in qualche modo escludesse la moglie da ogni responsabilità, senza però coinvolgere altri.

Un gesto nobile? Un tentativo abbozzato senza convinzione e quindi buttato lì tanto per non dire chiaramente come stavano le cose e accusare direttamente la moglie del tentato omicidio? Il personale medico non

poteva però evitare a quel punto di avvertire le forze dell'ordine. E una volta a casa della coppia, arrivare alla verità, anche grazie alla «collaborazione» della donna, non è stata esattamente un'impresa investigativa.

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