«Otto assessori in grado di fare il sindaco»

D'Alfonso, ideologo arancione, stoppa gli esterni: «Voto chi ha lavorato con noi o nelle società»

«Non voterò nè appoggerò dei candidati “Jolly“, che non c'entrano nulla con la buona amministrazione di questi 5 anni. Il candidato («o candidata») deve aver contribuito a vario titolo al lavoro della giunta». Franco D'Alfonso, l'assessore al Commercio che si definisce dal 2011 l'«ideologo arancione» e con il movimento borghese della Milano Civica ha in effetti guidato Pisapia verso la vittoria a Palazzo Marino, ora detta le prime condizioni al Pd. Mentre circolano i nomi del senatore Democratico Emanuele Fiano, della deputata renziana Lia Quartapelle o persino del presidente Inps Tito Boeri , che forte dell'alto ruolo istituzionale potrebbe persino bypassare le primarie ed essere investito del ruolo, D'Alfonso chiarisce il punto a Renzi e soci. Il movimento arancione non supporterà «un candidato che non abbia collaborato in vario modo alla buona gestione dell'amministrazione Pisapia».

Non intende per forze un assessore in carica «anche se almeno 8 ne avrebbero le qualità» ( si sta scaldando quello al Welfare Pierfrancesco Majorino), , ma cita «per puro esempio» i presidente delle società partecipate, da Bruno Rota in Atm a Pietro Modiano in Sea, a Nicolò Dubini in Sogemi, ma «anche senza avere avuto ruoli direttivi, ci sono state molte persone che hanno collaborato con noi. Si peschi in questo bacino invece di jolly esterni».

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