Palestre, cibo e smart work. Milano al tempo del virus

Corsi di yoga in streaming, consegne scontate: la città cerca di reagire allo stop prolungato

Palestre, cibo e smart work. Milano al tempo del virus

Fare di necessità virtù, proverbio che a tempi del Coronavirus i milanesi sono stati costretti ad applicare in fretta. Palestre, discoteche, cinema, teatri sono chiusi per la seconda settimana. Musei, locali e negozi possono rimanere aperti, ma solo con una formula di contingentamento che si traduce in «almeno un metro di distanza tra le persone». Confcommercio Lombardia ha stampato un cartello con l'avviso alla clientela da appendere negli esercizi commerciali, ma anche la piadineria che normalmente in pausa pranzo è affollatissima ieri aveva un quarto delle presenze, come gli altri bar del centro, e l'appello ripetuto non stop dal cassiere a «tenere un metro di distanza, per favore» non sarebbe stato seguito neanche a volerlo. E la app di consegne a domicilio promuove la consegna a domicilio a «solo un euro» fino a domenica per chi preferisce non frequentare pizzerie o ristoranti per ridurre i rischi di contagio. Palestre e musei si convertono al 2.0. Ieri era giornata di chiusura, da oggi la Pinacoteca di Brera può riaprire le porte, ma i turisti in giro sono pochi. Continuano quindi gli «appunti per una resistenza culturale», le visite guidare virtuali tra le opere accompagnati dagli esperti e anche dal direttore del museo James Bradburne.

Sport in sospeso, ma non impossibile: anche qui l'accademia di via Palermo o il centro in zona Ticinese avvisano i clienti che le lezioni sono interrotte, ma pubblicheranno on line video di yoga e mat-pilates per continuare a esercitarsi. E la chiusura forzata aguzza l'ingegno, c'è chi sta creando un nuovo canale di lezioni in streaming per permettere anche in futuro di partecipare a quelle in diretta, ma comodamente dal «tappetino» di casa. Anche le aziende e il Comune (con 500 dipendenti) promuovono lo smart working.

Quattro ragazzi giapponesi sono stati i primi turisti a varcare di nuovo l'ingresso del Duomo alle 9 del mattino dopo una settimana di stop, quando l'accesso era consentito solo nell'area riservata alla preghiera. Ingressi consentiti, ma contingentati anche in cattedrale e sulle terrazze e vuoi la giornata di pioggia e la bassa stagione, a fine giornata la Veneranda Fabbrica del Duomo ha registrato qualche centinaio di visite e auspica ovviamente che la notizia della riapertura del simbolo di Milano venga ripresa nel mondo con la stessa evidenza della sua chiusura una settimana fa. Un aiuto alla ripartenza della città anche dal punto di vista simbolico.

Partenze e arrivi ridotti invece negli aeroporti, la lista dei Paesi che bloccano i collegamenti con l'Italia si allunga. Il senatore leghista Gian Mario Centinaio, pavese, ieri è partita con un volo (semivuoto) da Milano a Roma e ha pubblicato su Facebook immagini dell'aeroporto di Linate che sembravano scattate la scorsa estate, quando lo scalo era chiuso per restyling. Vuoti i corridoi e i tavolini al bar.

Il decreto legge che vieta o limita gli «assembramenti numerosi» costringe il Comune a rinviare anche un flash mob, quello in piazza Gae Aulenti del 5 marzo (con replica l'8) per sensibilizzare i cittadini «sul tema della solidarietà e dell'inclusione delle fasce più deboli».

Le misure anti Cov-19, riferisce Agipronews, stanno mettendo in crisi anche le sale giochi: in Lombardia nell'ultima settimana gli operatori che gestiscono slot e apparecchi videolottery hanno registrato un calo del 50% degli incassi, azzerati nei 15 Comuni della «zona rossa». E slitta a data da destinarsi pure la festa di compleanno di Matteo Salvini organizzata dagli Amici della Lirica di Daniela Javarone il 9 all'hotel Principe di Savoia. Causa di forza maggiore.

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