Lucia Galli
Desio Tre punti (552 voti) da recuperare, un'astensione al primo turno al 44 nel più importante testa a testa della Brianza: Desio, 40mila abitanti, si prepara al ballottaggio fra il sindaco uscente Roberto Corti (37,58%) sostenuto da Pd e due liste civiche e tallonato dall'ex assessore regionale leghista Massimo Zanello (34,52%) per il centro destra ed altrettante civiche.
La preoccupa l'astensione?
«Mi preoccupa il disimpegno, quasi la rassegnazione».
Le altre civiche valgono 12%.
«La sintonia è ampia, sia con Gargiulo che con Smorta. Ho presentato le mie idee per la giunta mettendo le cose in chiaro».
E cioè che con il passato del centrodestra desiano, in parte coinvolto in varie inchieste, lei non ha nulla a che fare?
«Esatto. La magistratura ha fatto il suo corso. Desio ha già voltato pagina. Solo il Pd sembra non essersi accorto e ha condotto una campagna elettorale con gli stessi argomenti di 5 anni fa».
Coi grillini che hanno triplicato i voti (15,71%) rispetto al 2011, ci sono convergenze?
«A Roma voterei Raggi. Qui condividiamo molti temi: dall'ambiente, con la priorità di razionalizzare l'inceneritore, fino al reddito di cittadinanza proposto anche da Maroni».
Dice che con Maroni avrà un filo diretto. Giunte di altro colore non l'avrebbero?
«Maroni è il presidente di tutti. Non faccio come la Boschi che sottolinea ai torinesi che cosa significherebbe avere Appendino e non Fassino. Con Maroni, oltre alla stima personale e reciproca, c'è sintonia su come lavorare. Una garanzia per accedere per esempio a vari bandi anche europei utilissimi per Desio».
Sintonia su Pedemontana?
«Per tutti è un'opera datata e dall'impatto pesante per Desio. La terminerei come strada statale, gratuita, con meno sovrastrutture che invece una autostrada richiede per legge».
Nuova metrotranvia o metrò?
«Rimettere il tram è un'altra soluzione poco contemporanea: se ci sarà la possibilità rimetteremo tutto in discussione. Metrò (almeno fino) a Monza tutta la vita!».
Come è tornare a fare politica sul territorio?
«Ho trovato molta immobilità, eppure rispetto ad altre città, Desio avrebbe molti più talenti, dalla casa del Papa, alla villa Tittoni, ma non li ha messi a frutto».
Le imputano di non essere desiano.
«Non ho mai litigato con nessuno all'oratorio. Mi spiego: a volte vedo ruggini in città che risalgono alla gioventù, alla partitella doposcuola. Sono esterno, ma la Brianza, dove sono sempre stato eletto, la conosco bene».
Il primo gesto da sindaco?
«Via le rotaie del vecchio tram, nuovo asfalto e mandiamo il conto ad Atm. Riqualificare la piazza col monumento a Pio XI».
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