Il Pirellone apre le porte al Guareschi milanese

Alberto Giannoni

«Il mio cuore è targato Mi». Giovanni Guareschi lo scrisse andando ad abitare a Roncole Verdi. La sua macchina era targata Parma ma passione e ragione lo legavano a Milano. E Milano finalmente si ricorda di lui. Pochi mesi fa l'intitolazione di un parco in Zona 5, oggi una mostra si apre a Palazzo Pirelli dove sarà visitabile fino al 27 luglio.

A Milano Guareschi era stato reclutato da Cesare Zavattini e Andrea Rizzoli: per dar vita al settimanale satirico Bertoldo pensarono a lui, impegnato per il servizio militare a Modena ma già rivelatosi alla Gazzetta di Parma. Da quel giorno del 1936 la vita di Guareschi si legò indissolubilmente a queasta città, dove rimase a lavorare per 25 anni. Nel 1941 condusse un suo personalissimo Giro d'Italia in bicicletta, partendo da Milano e percorrendo tutta la via Emilia, sino a Rimini, per poi tornare a Milano dalla riva sinistra del Po. I pannelli della mostra raccontano questo viaggio di ritorno oltre alle le numerose escursioni sui laghi e sulle montagne lombarde.

Oggi, nella pausa dei lavori consiliari, alle 13 la mostra sarà inaugurata dal presidente Alessandro Fermi, dal presidente dell'associazione Gruppo Amici di Giovannino Guareschi Egidio Bandini e da Enrico Beruschi, cultore dell'opera

guareschiana, tradottissima e vendutissima in tutto il mondo. «Guareschi ha ricevuto molto dalla Lombardia e alla Lombardia ha dato molto: è un rapporto forse finora non approfondito a sufficienza» ha detto il presidente Fermi.

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