Precipita dal tetto di una ditta e muore

Il 45enne era titolare della società Spirato anche l'operaio bresciano

Un uomo di 45 anni è morto ieri mattina in un incidente sul lavoro in un capannone nella zona industriale di Madignano, in provincia di Cremona. Si tratta di Marco Tacchinardi, titolare della ditta lattoniera «Tacchinardi» di Chieve che stava lavorando sul tetto dell'azienda «Biondini Pavimenti in Legno» (nella foto la sede, ndr).

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo è precipitato da un'altezza di circa sette metri. Sul posto sono giunti i carabinieri di Crema e il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso.

E sempre ieri mattina, dopo due giorni di ricovero in ospedale, è morto il 65enne che lunedì a Carpenedolo, in provincia di Brescia, era precipitato mentre stava lavorando su un tetto. Era successo nei capannoni dell'azienda di materiali per l'edilizia nella quale la vittima lavorava come operaio.

«È ancora una volta la provincia di Cremona a piangere per l'ennesima tragedia sul lavoro: dopo la morte del 45enne Alessandro Rosi nello stabilimento Arvedi di Cremona, lo scorso 9 agosto, altre due vittime in soli tre giorni» ha dichiarato ieri il presidente territoriale dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi di lavoro (Anmil) di Cremona, Mario Andrini. Solo lunedì Enrico Ripamonti, un agricoltore di 68 anni, aveva perso la vita dopo essere stato colpito da un tubo di raffreddamento di un trattore.

«Ogni morte sul lavoro è inaccettabile quanto assurda - prosegue Andrini -, ma piangerne addirittura due in meno di una settimana diventa, per noi vittime del lavoro, una intollerabile offesa alla dignità umana».

Il presidente territoriale di Anmil fa notare che nei primi sei mesi di quest'anno, secondo i dati Inail, in Lombardia - sebbene si sia verificata rispetto allo stesso periodo del 2018 una lieve diminuzione degli infortuni totali denunciati, passando da 62mila166 a 61mila780, quelli mortali sono aumentati da 69 a 72, in linea con l'incremento registrato a livello nazionale del 2.8 per cento.

«È del tutto evidente che ci troviamo di fronte a una situazione che è divenuta ormai intollerabile e indegna di un Paese civile» conclude Andrini.

PaFu

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