Ivan Goncarov scriveva che bisogna avere molta esperienza della vita, molta logica, molta bontà per saper godere delle qualità dell'altro senza infastidirsi a causa dei suoi difetti. Non è una novità, insomma, che convivere non sia una passeggiata. Brandire un'accetta e avventarsi sullo sventurato coinquilino che ci ha mandato in bestia fino a spedirlo quasi al creatore, però, è tutt'altra cosa. Eppure è esattamente quello che ha fatto - dopo appena due giorni di coabitazione forzata - un turco di 42 anni, finito in manette nell'hinterland con l'accusa di tentato omicidio. All'apice di una controversia «abitativa» con un connazionale 34enne, ha afferrato infatti un'accetta e si è scagliato su di lui che, beato, stava dormendo e probabilmente non è stato nemmeno mai sfiorato dal pensiero di aver «saturato» fino a quel punto con il proprio comportamento il connazionale.
È successo nella notte tra sabato e domenica in un appartamento di Turbigo. Per i carabinieri della compagnia di Legnano, intervenuti sul posto - in via Dante Alighieri 5, un condominio periferico, dove abitano molte famiglie di stranieri - alla base del fortissimo malumore che ha innescato la feroce aggressione, una questione di denaro legata al subaffitto del bilocale. L'assalitore era arrivato da un paio di giorni, con la moglie e i due figli piccoli, per sistemarsi nella casa che il 34enne gli aveva subaffittato (peraltro senza che il proprietario ne sapesse nulla). L'intesa tra i due uomini era che il più giovane lasciasse l'appartamento poco prima dell'arrivo del 42enne che proprio per questa ragione gli aveva versato 200 euro, una bella cifra per lui che al momento è disoccupato. Tuttavia la vittima, sostenendo di non essere ancora riuscito a trovare casa, continuava a restare, pare senza crearsi particolari problemi, nell'abitazione di via Alighieri. Da lì l'epilogo drammatico dell'altra notte. Quando il 42enne, che sfinito da quella situazione non riusciva a prendere sonno, si è alzato dal letto all'improvviso, ha afferrato un'accetta iniziando a colpire più e più volte con estrema violenza il connazionale: alla testa, al collo, alla pancia, in punti vitali insomma. E solo le preghiere della moglie che, disperata, gli urlava di smetterla, lo hanno placato.
La vittima ora si trova ricoverata all'ospedale di Legnano dopo un intervento chirurgico. La sua prognosi è riservata ma sembra che il ferito rischi la vita visto che, dopo l'aggressione, non si è più ripreso a causa delle gravissime lesioni subite. I militari, intanto, hanno arrestato il suo assalitore, l'uomo con l'accetta, un incensurato ora rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio: se la vittima non dovesse farcela dovrà rispondere di omicidio.
Solo all'inizio di agosto a Milano, in viale Monza, una vicenda del tutto simile, seppure il movente resti
tuttora un mistero da risolvere. Un egiziano 47enne che aveva subaffittato il proprio appartamento ad altri cinque connazionali e che con loro conviveva, ha ucciso a coltellate il proprio compagno di stanza, un trentenne.
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