Nel 2008 aveva «martellato» i vecchietti di Genova ma dopo l'arresto, e la condanna a quasi 7 anni, si era spostato a Torino, dove era stato però fermato nel 2012. Così Enzo Agazzi, specializzato nel qualificarsi come maresciallo dei carabinieri, ha appuntato le sue attenzioni su Milano. Ma in seguito a un paio di truffe messe, è stato riconosciuto, segnalato alla questura di Asti dove risiede, e nuovamente bloccato. Ma grazie ai suoi bravi avvocati, presto tornerà libero di derubare anziani, attività che gli ha permesso di accumulare una fortuna.
Agazzi, 50 anni, è un professionista della truffa, come molti nomadi di etnia Sinti che come lui hanno «colonizzato» il Piemonte. Ufficialmente è senza dimora, in realtà abita in un una lussuosa villa in centro ad Asti, frutto del suo «duro lavoro». Qui ovviamente non ha mai rubato neppure uno spillo. Lui preferisce la trasferta, Genova, Torino, Milano, dove spera di non essere riconosciuto. La sua tecnica è quella di presentarsi come maresciallo dei carabinieri incaricato di indagare su un giro di banconote false. Accompagnato da una «impiegata di banca» suona a casa di vecchietti soli per controllare le loro banconote. Che regolarmente finiscono poi nelle sue tasche. Quando lo arrestano nel 2008 a Genova, gli contestano 20 colpi con un bottino di 400mila euro. Nel 2010 arrivano una condanna a 4 anni e due patteggiamenti di un anno e 4 mesi ciascuno. Ma è subito fuori tanto che nel 2012 viene fermato a Torino con altri 4 compari: con la solita tecnica, in sette mesi ha ragranellato almeno 180mila euro.
Ma dopo poche settimane è di nuovo libero. A febbraio e marzo compare a Milano dove raggira due vecchietti, spillando mille euro ciascuno.
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