Trecento profughi l'altra notte, cinquecento ieri e la Centrale, presa d'assalto dai profughi siriani, si trasforma in una bolgia dantesca. Dopo la traversata in mare, il viaggio in treno fino a Milano e da qui il balzo verso il nord Europa. In mezzo il Comune costretto a rincorrere l'emergenza: raschiando il fondo del barile ieri ha trovato altri 280 posti nei centri d'accoglienza e si appresa a trasformare in dormitorio, un'ala inutilizzata della stessa stazione. In mezzo le polemiche. La drammatica situazione, con bambini ustionati dal sole e donne incinte, ha scatenato infatti una ridda di accuse e controaccuse. Il Comune denuncia di essere stato lasciato solo da Regione e Governo. Il Pirellone replica di aver saputo dai giornali l'arrivo dei profughi e di essere stato escluso dai tavoli decisionali.
De Corato accusa Pisapia di essere sparito, Salvini la Giunta di inerzia, prendendosi dell'«infame» da Majorino. Intanto le ondate non si i fermano e l'Unicef avvisa: due milioni e mezzo sono già partiti dalla Siria, altri 3 milioni a mezzo li seguiranno entro fine anno. E la maggior parte transiterà per milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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