«Il protocollo del prefetto? Un diktat del Pd»

Secondo il sindaco di Pessano con Bornago le adesioni al Patto sono solo opportunismi

Alberto Villa, sindaco di Pessano con Bornago, (Forza Italia), comune di 9mila abitanti, dovreste accogliere 25 migranti secondo quanto stabilito dagli accordi tra Anci e governo. Non avete firmato il protocollo?

«No, e non siamo andati all'incontro in Prefettura».

Perché?

«Perché era prevista la firma del Protocollo e poi l'incontro con il ministro Minniti, come dire i buoni possono partecipare e i cattivi no. Ci è sembrato un atto di scortesia istituzionale».

Perché non avete firmato?

«Noi non ci giriamo dall'altra parte, come è stato detto, ma questo protocollo è inutile: io ho già migranti nel mio comune ma soprattutto non prendo ordini da nessuno».

Si spieghi meglio.

«I sindaci di Forza Italia svolgono il loro compito e il ruolo istituzionale che è stato loro assegnato dialogando con la Prefettura. Ma il protocollo tanto sbandierato oggi ha il sapore di un documento politico».

Ci spiega meglio?

«Il Prefetto ha fatto un solo incontro con i rappresentanti delle zone omogenee ma ha avuto un atteggiamento determinato e rigido. Non abbiamo avuto la possibilità di dire la nostra e di avere un confronto costruttivo nel merito della questione. Poi è arrivato un ordine di scuderia dal Pd di firmare il patto e tanti lo hanno fatto per obbedienza al partito, non per convinzione».

Hanno firmato 76 su 134 Comuni del Milanese

«Ma i comuni amministrati dal Pd sono un centinaio. Dove sono gli altri?»

Alcuni hanno rimandato a dopo le elezioni.

«Cosa vuol dire una moratoria per le elezioni?! Questo dimostra che si tratta di un patto di opportunità. Non vengano a fare i moralisti e a farci la lezione».

Loro i buoni e voi i cattivi?

«Chi ha firmato, lo ha fatto perché vengono dimezzate le quote, e va anche a manifestare sabato per chiedere più migranti? Mi sembra quanto meno contraddittorio. Una bontà di facciata che non aiuta nessuno».

Cioè?

«Non aiuta chi viene accolto perché non esiste un progetto per l'integrazione, queste persone passano le loro giornate in strada. E non aiuta la comunità.

Noi comuni della Martesana abbiamo chiesto uno spazio finanziario: se il governo spende 105 milioni per i 5mila migranti da accogliere, a chi non firma si dia la possibilità di spendere il controvalore per opere pubbliche».

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