Quella strana voglia di andare a votare per gli avversari Partecipazione trasversale

Alle primarie del centrosinistra potrebbero esserci non pochi elettori di centrodestra. Nessun complotto, semplice bisogno di partecipazione. «Mi piace Di Stefano e il suo ragionamento sull'ambiente e l'economia etica – spiega Alberto studente in scienze politiche alla Cattolica – e francamente ho sempre votato Pdl. Ma almeno a sinistra si discute». Una scelta da cui traspare anche e soprattutto l'insofferenza e la delusione per come partiti stanno tergiversando sulla scelta di andare o meno insieme alle urne. Per Alessandra Kustermann si schiera Giuseppe Bonfiglio, vicepresidente dei Medici di Milano e presidente del sindacato Smo: «E' una persona competente in materia di sanità e ne avremmo veramente bisogno. Sono certo che potrebbe essere un'ottima presidente. Il centrodestra? Non sta schierando nessuno e la situazione non mi piace». C'è anche chi sceglie il civismo di Ambrosoli inteso come anticamera di una nuova fase del modo di intendere la politica. «Se i partiti deludono – spiega Paola, commercialista di Monza - l'alternativa è coinvolgere la società nel suo insieme. Ambrosoli ha questa ambizione e lo appoggio».

Incuriosito e per certi versi soddisfatto Maurizio Martina, coordinatore regionale Pd: «Girando per la Lombardia mi sono accorto di questa trasversalità che i nostri candidati hanno raccolto e la considero una sfida da raccogliere soprattutto per febbraio». Fuoco fatuo o reale preoccupazione per i vertici di viale Monza?

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