Annoiati dalla Dad, lontanissimi dagli amici e dai passatempi di appena qualche tempo fa, ma anche semplicemente stupidi e violenti, si sono conosciuti sui social su cui navigano e chattano pigramente fin troppo a lungo in questi giorni di lockdown. Poi hanno voluto incontrarsi di persona, uscendo all'aperto. E a settembre si sono dati appuntamento in gruppo al parco Solari o in quello di via Dezza. Una volta lì, tra le 18 e le 20, eccoli tramutarsi nel «branco», pronti a circondare ragazzini di certo più minuti e meno spavaldi di loro, ma coetanei, tra i 14 e i 16 anni. E talvolta addirittura bambini di appena 8, 10 anni. A cui rapinare i cellulari, le cuffiette senza fili dell'Iphone, i giubbotti griffati «Blauer», le biciclette oppure chiedere «in prestito» del denaro con minacce e spintoni, ma anche con ceffoni, violenti calci al costato e persino l'uso di un tirapugni. Con il risultato di far finire più di qualcuno all'ospedale e di far partire così le prime denunce e i successivi accertamenti che hanno dato vita all'inchiesta.
Sono almeno una decina i ragazzini tra i 15 e i 16 anni che, tra ottobre e dicembre, hanno messo a segno oltre una dozzina di rapine nelle aree verdi della zona a sud ovest della città. La squadra investigativa del commissariato «Porta Genova» di piazza Venino, guidata dal dirigente Roberto Guida, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori, per il momento ne ha arrestati quattro, due italiani, un cingalese e un salvadoregno. Per il maggiore tra loro - che ha 15 anni e mezzo e proviene da una famiglia piuttosto benestante che nulla sapeva di quel che combinava il loro ragazzo (che pur così giovane ha dei precedenti) - si sono aperte le porte del carcere minorile «Cesare Beccaria», mentre gli altri tre (anche l'altro italiano ha precedenti, mentre i due giovani di origine straniera sono incensurati) sono stati collocati in comunità rieducative lombarde.
Le indagini intanto vanno avanti e la polizia sta cercando di risalire all'identità dei complici di questi ragazzini fermati giovedì mattina tra le zone di via Savona e via Tortona. Davanti alle perquisizioni all'alba i minori, hanno ostentato talvolta mutismo e paura, ma anche indifferenza e in un caso una buona dose di saccenteria decisamente fuori luogo.
«L'impressione che emerge e che alcuni di loro non sappiano nemmeno che differenza possa passare tra una rapina e un furto e che forse non intuiscano la gravità dei loro comportamenti che però ne potrebbero compromettere il futuro» spiega un
investigatore.Nel mirino della squadra investigativa di «Porta Genova» ci sono una lunga serie di rapine e aggressioni commesse proprio nella zona e in particolare nei parchi Solari e di via Dezza anche all'inizio di gennaio.
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