«Il reato non infanghi tutta la categoria»Il rappresentante sindacale

«Il reato che è stato commesso non ha nulla che vedere con la nostra professione». Emilio Boccalini, rappresentante del Satam (Sindacato Artigiani Taxisti di Milano e provincia) ci tiene a dire che «non c'è corrispondenza tra l'accaduto e il nostro lavoro. Chi è colpevole deve pagare, ma poteva essere stato un taxista come un bancario». E ricorda come, in altri casi, i taxisti si siano fatti notare per storie positive, «come quando nel 2010 un nostro collega salvò una ragazza che era stata aggredita in piazza Piemonte». La speranza espressa da Boccalini è che questo episodio non mini la fiducia nei confronti dell'intera categoria che, fa notare, è a sua volta spesso vittima di rapine, «tra fine dicembre e gennaio scorso sono state 28 in poco più di un mese».

Sul tema sicurezza i taxisti hanno un tavolo aperto con Questura e Comune. Si cercano strategie nuove: comunicazione via radio tra taxi e poliziotti, ad esempio, oppure posti di blocco di questi pensati in base ai punti di stazionamento delle auto.

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