"La riapertura dei Navigli può fruttare 433 milioni"

Per una ricerca della Fondazione Cariplo, i guadagni potrebbero essere il doppio dei costi di costruzione

"La riapertura dei Navigli può fruttare 433 milioni"

Un costo inferiore rispetto alle previsioni dei precedenti studi (da 406,6 a 336,7 milioni), un ricavo quantificato in 118 milioni, oltre a permanenti ricadute sul reddito distribuito dei milanesi, e una riduzione del tempo di realizzazione a quattro anni. Questi i dati salienti della ricerca voluta dall'Associazione Riaprire i Navigli «Le modalità di finanziamento del progetto e le ricadute socioeconomiche dell'investimento», finanziata dalla Fondazione Cariplo nell'ambito dei Progetti Territoriali. «Oggi possiamo aprire una pagina nuova - ha spiegato il presidente dell'Associazione Roberto Biscardini - affrontando una questione molto più stimolante. E cioè quantificare tutti i vantaggi economici, occupazionali, sociali e territoriali connessi alla riapertura dell'intera Cerchia. Riaprire i Navigli, infatti, non è un costo, ma un investimento pubblico e sociale per la città e la regione tutta. Un'opera che produrrà in molti settori guadagni molto superiori al doppio del costo dell'investimento».

L'indagine dei costi-benefici dell'opera prende in considerazione un orizzonte temporale di 30 anni, 4 anni per la realizzazione del progetto e 26 anni di gestione. Tra i benefici si contano un aumento del valore immobiliare del 20 per cento, come dimostrato in altre metropoli del mondo che hanno realizzato canali e «come avvalorato dall'indagine tra gli agenti immobiliari di Milano con benefici pari a 626,2 milioni di euro. A questi vanno aggiunti benefici di natura idraulica dell'opera tra cui minori costi di gestione del depuratore di Nosedo, alla produzione di energia elettrica con la conseguente riduzione del costo dell'elettricità presa da rete, alla minore costo di gestione della Darsena per 74,5 milioni di euro. In sostanza si parla di benefici pari a 700,8 milioni di euro con un saldo economico complessivo massimo pari a 433 milioni di euro.

Non indifferenti gli introiti legati all'aumento del turismo, stimato del 5 per cento, che porterebbe con sé maggiori entrate dalla tassa di soggiorno per 33 milioni, e una ricaduta sulle attività ricettive e commerciali pari a 550 milioni di euro (70 per cento ristorazione e alloggio, trasporti 5 per cento, cultura 10 per cento, shopping 15 per cento).

Guai a parlare di impatto negativo sul traffico nel centro, lo studio riprende «il piano particolareggiato del traffico del Comune di Milano del 2005» dove si osservava come fosse «possibile eliminare la funzione di circonvallazione della Cerchia dei Navigli, spostandolo sui Bastioni con una consistente riduzione della congestione su tutto il centro». Non indifferente il fatto che M4 «farà in modo che tutta l'area interna alla Cerchia dei Bastioni sia a distanza pedonale dalla una stazione del metrò».

«La riapertura dei Navigli ha un impatto di sistema sul benessere generale e sull'economia cittadina quindi è un'opera che migliora la qualità della vita e l'ambiente urbano» il commento dell'assessore alla

partecipazione Lorenzo Lipparini, specificando come siano «tante le possibilità e le persone coinvolte. Si tratta di un modo nuovo di pensare alla città del futuro. Una città che si evolve verso una maggiore sostenibilità».

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