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La ricicleria Amsa ostaggio dei rom

In Piazzale delle Milizie i nomadi aprono le auto in fila per prendersi i rifiuti. Oppure frugano direttamente nei contenitori

La ricicleria Amsa ostaggio dei rom

La ricicleria presa in ostaggio. Con tutti i suoi dipendenti. Dai propri vicini di casa, ovvero i nomadi dell'accampamento a margine della ferrovia. Siamo in piazzale della Milizie alla ricicleria Amsa, vincino a piazza Napoli per intenderci. La situazione è diventata ingestibile: i nomadi di giorno fermano chiunque sia in fila in auto per accaparrarsi rifiuti preziosi come schede del computer, vecchi cellulari e pc, elettrodomestici, qualsiasi cosa abbia dentro rame o altri metalli o possa essere aggiustato e riutilizzato. Ma se un tempo chiedevano ai cittadini in coda se volevano dare loro qualcosa, ora sono passati alle molestie e al fai da te. Aprono da soli bauli e sportelli delle vetture per prendersi il loro bottino e terrorizzando le persone a bordo, soprattutto le donne. Non solo, c'è anche chi alla luce del sole entra dall'ingresso principale o scavalcando la recinzione per servirsi direttamente dai grandi contenitori dei materiali, come se fossero al supermercato. Dopo aver smontato i vari oggetti e dispositivi abbandonano per terra nel piazzale ciò che non serve. Davanti agli sguardi sgomenti dei dipendenti, che hanno paura di minacce e intimidazioni che sono quasi all'ordine del giorno. C'è stato anche il caso di una dipendente che ha deciso di reagire rincorrendo con un bastone un intruso: una volta fuori però è stata accerchiata da una decina di uomini, che volevano difendere il loro compagno, e ha desistito per la paura.

Di notte la piattaforma ecologica diventa «lo spogliatoio» dei trans che si prostituiscono nell'area antistante: parcheggiano davanti all'ingresso, si cambiano e aspettano i loro clienti. Tutta l'area è degradata di giorno e di notte. Impensabile però proteggerla con la presenza fissa di vigili: «era stato fatto per un periodo - racconta il capogruppo di FdI in zona 6 Massimo Girtanner - ma il presidio dalle 8 alle 18 era troppo costoso. Impossibile anche solo pensare alla vigilanza privata, per lo stesso motivo. C'è stato anche chi, i giovani del Pd della zona, un anno fa ha chiesto di sorvegliare l'area con telecamere, una proposta inapplicabile e inutile». Nel vecchio piano regolatore, o meglio quello licenziato dalla giunta Moratti «si prevedeva il trasferimento della ricicleria in un'altra zona più facile da sorvegliare (la collazione attuale tra la ferrovia a la circonvallazione è piuttosto infelice) però l'amministrazione Pisapia ha stravolto il pgt e conseguentemente la proposta» spiega Girtanner.

Il problema è noto ad AMsa che ha avviato una settimana fa i lavori per la realizzazione di una cancellata che proteggerà tutta l'area antistante l'ingresso e quindi i cittadini in coda. Non solo, per evitare che i nomadi scavalchino si prevede di alzare ulteriormente la recinzione.

«La nuova recinzione è stata voluta dal Comune e da Amsa per fermare le attività illecite - si legge nella nota - che si verificano nel piazzale di fronte all'ingresso della ricicleria e che da tempo la Polizia locale contrasta con pattuglie che due volte al giorno controllano l'area. Con la realizzazione della recinzione, che impedirà l'accesso per attività indebite in tutta l'area interessata dal fenomeno, Comune e Amsa intendono risolvere definitivamente il problema».

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