Cronaca locale

Rincari e taglio degli orari. Rischio "stangata" sullo sport

Bollette schizzate per Milanosport, record al Saini. L'assessore: "Non posso escludere aumenti dal 2023"

Rincari e taglio degli orari. Rischio "stangata" sullo sport

Il rischio immediato è l'orario di ingresso posticipato di un'ora o due, quello - che sembra inevitabile - per l'anno prossimo è un aumento delle tariffe negli impianti sportivi milanesi. Le bollette di energia e gas sono esplose anche per i centri gestiti da MilanoSport, in particolare nelle piscine coperte che devono riscaldare l'acqua e sono ovviamente super «energivore». L'assessore allo Sport Martina Riva non vuole nascondere che anche l'ipotesi del ritocco delle tariffe è sul tavolo, «stiamo attendendo le misure governative e se ci sarà un accordo sovranazionale per mettere un tetto al costo del gas» ma a mali estremi «potrebbe essere necessario anche intervenire sui prezzi. In quel caso sarà mio compito coinvolgere tutte le forze in consiglio comunale per fare fronte comune. Gli aumenti comunque non scatteranno prima dell'anno prossimo».

Riva ha lanciato l'allarme anche sui social. «Mentre il ministro della Transizione ecologica Cingolani ci comunica che quest'anno i termosifoni resteranno accesi un'ora in meno - scrive -, riceviamo il conto dei costi di energia elettrica e gas per gli impianti sportivi gestiti da Milanosport. Parliamo solo del primo semestre: ragionevolmente il secondo andrà peggio. Noi abbiamo tagliato i consumi per quanto possibile (-10% sull'energia e -13% sul gas, rispetto al 2019), ma il dato finale sui costi è inesorabile. In pratica, se nel primo semestre del 2019 Milanosport aveva speso circa 635mila euro di energia elettrica e 570mila i gas, oggi la spesa sale a 1.118.000 euro di energia elettrica e ben 1.680.000 euro di gas. Solo di gas parliamo di oltre un milione di euro in più. Non sto dicendo nulla di nuovo: le bollette le riceviamo tutti. Ciò che capisco di meno è come faccia gran parte della politica nazionale a non rendersi conto che siamo in una reale emergenza e non capisca la proposta di sospendere i toni da campagna elettorale per qualche ora al fine di trovare una soluzione».

Approfondendo i dati sui costi: sul gas l'aumento nel primo semestre rispetto al 2019 è stato del +182% «a fronte di una riduzione dei consumi del 13% grazie a una serie di azioni di efficienza sul sistema». Il centro Saini è stato l'impianto più costoso, 368.323 euro rispetto ai 121mila dei primi sei mesi del 2019, «il 68% in più dei costi a fronte del 10% in meno dei consumi». Sempre al Saini va il record sul caro bolletta del gas: +71%. Alla piscina Cozzi è stato ridotto del 19% il consumo del gas e del 9% quello dell'energia ma gli aumenti sono stati rispettivamente del +186% e +77%. A compensare parzialmente gli extra costi sono gli incassi oltre le aspettative nella stagione estiva: i campus hanno raccolto 4.025 iscrizioni (per oltre 626mila euro) e i corsi estivi 6.914 (con 422mila euro di ricavi). I centri balneari hanno aumentato del 30% i ricavi rispetto al 2019, quando era ancora aperto il Lido. La piscina Romano da sola ha venduto 95mila biglietti (per 668mila euro). Persino sui lettini si è potuto incassare bene, ne sono stati affittati 28.994. E per i corsi di Milanosport che inizieranno a fine settembre «registriamo già 5 milioni di incassi, il 50% degli abbonamenti già venduti, dati mai visti».

Milanosport «sta mantenendo invariati i livelli di servizio - spiega l'assessore - e continuando nell'opera di efficientamento per far fronte al caro bollette. Stiamo attivando il telecontrollo per gestire la temperatura delle piscine da remoto e intervenire per ogni necessità e si sta valutando la variazione degli orari di apertura di alcuni impianti (oggi alle 7) per ridurre le ore di riscaldamento». Ma insiste: «Approfittiamo della crisi per risolvere la questione in maniera strutturale, le nostre bollette non dovranno mai più diventare uno strumento di ricatto. Sì ai rigassificatori di Piombino e di Ravenna senza se e senza ma e sì all'aumento di produzione di gas nazionale con il potenziamento degli impianti già esistenti.

Poi puntiamo sulle rinnovabili, ma seriamente».

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