Rogoredo, ancora morte per la droga

Italiano di 33 anni vittima di un'overdose nel «boschetto» dei tossicodipendenti

Rogoredo, ancora morte per la droga

L'allarme è scattato ieri alle 9.20. Il corpo a terra, ormai privo di vita è quello di uomo, si saprà dopo, di 33 anni, gli avambracci pieni di buchi sono segnali inequivocabili, che non lasciano spazio all'immaginazione; il luogo, via Sant'Arialdo, ai margini del bosco di Rogoredo - il famigerato «boschetto» della droga - nemmeno. Accanto a quel cadavere c'è anche una siringa, a chiudere il cerchio di eventuali, ulteriori ipotesi.

È il secondo morto per overdose (ma l'ultima parola spetta come sempre all'autopsia) a Rogoredo dall'inizio dell'anno quello di ieri mattina, trovato a pochi passi dall'ingresso solitamente usato dai tossicodipendenti per entrare nell'area verde diventata nel tempo l'enorme piazza di spaccio di eroina, la più importante della Lombardia. Lo scorso 7 aprile ancora il boschetto di Rogoredo era stato teatro di un'altra tragedia. Quel giorno, un uomo di 50 anni si era sentito male all'interno del parco ed era poi morto poco dopo Policlinico di San Donato. Anche allora accanto al corpo era stata rinvenuta una siringa sporca di sangue.

Il 33enne di ieri mattina era già morto invece quando personale della Polfer, che ha poi avvisato il 118, l'ha trovato. Infatti sul posto i soccorsi sono arrivati subito, ma i paramedici non hanno potuto che constatare l'avvenuto decesso.

Come il morto di aprile, anche quello di ieri veniva da fuori Milano. L'eroina è infatti una sostanza stupefacente utilizzata da una cerchia sociale ristretta: persone disagiate, persone che hanno problematiche personali, sociali e che vogliono alienarsi dalla società.

Alcuni paramedici che ieri erano sul posto ci hanno spiegato che difficilmente chi fa uso di eroina appartiene ai consumatori metropolitani. Si tratterebbe perlopiù di gente che si sente al contrario inadeguata ai ritmi cittadini e li evita appena può. Tant'è vero che contrariamente alla cocaina - che si può trovare purtroppo un po' ovunque a Milano perché è una droga trasversale e utilizzata da tutte le fasce sociali - a Milano non ci sono altri posti dove i consumatori sanno di poter trovare con certezza l'eroina come a Rogoredo, accanto all'omonima stazione ferroviaria

L'eroina che si può acquistare nel boschetto ha un tasso di principio attivo nella media rispetto a quello cosiddetto «di strada», variabile tra il 7 e il 15 per cento. «Il che significa però che l'effetto finisce prima, creando una dipendenza sempre maggiore» concludono i sanitari.

Il boschetto è da tempo al centro delle polemiche per la situazione di degrado e la presenza massiccia di spacciatori e drogati.

Per questo c'è una particolare attenzione da parte di forze dell'ordine, prefettura e Comune che hanno attivato una serie di servizi mirati.

«Solo la completa bonifica di quest'area boschiva, e quindi proprio per questa sua conformazione molto adatta allo spaccio, potrebbe eliminare per sempre il fenomeno» asseriscono i residenti.

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