Facevano la spesa gratis al supermercato, indisturbate anche se cassieri e commessi sapevano benissimo che non avevano pagato la merce che riempiva i loro carrelli. Questo grazie alle minacce all'incolumità degli impiegati, rafforzate dall'intervento di loro familiari con curriculum criminale. E i dipendenti del negozio per paura non solo chiudevano un occhio sui furti, ma ogni giorno in silenzio affettavano e confezionavano i salumi e i formaggi, facevano passare le due donne di etnia sinti alle casse senza battere alcun scontrino.
Era da circa un anno e mezzo che Deborah e Monica - tutti al supermercato le conoscevano per nome - agivano indisturbate. Tra vessazioni al personale che anche davanti alle precise domande della polizia ha faticato a rivelare cosa succedeva. Tutto è venuto a galla lunedì dopo l'ennesimo furto e dopo l'arresto in flagrante delle due donne, di 38 e 29 anni, da parte della Volante del Commissariato Greco Turro guidato dal dirigente Angelo De Simone. Le donne, originarie dell'Est Europa e con cittadinanza italiana, agivano spesso portandosi dietro i figli di una di loro di sette e cinque anni. Sono finite a processo per direttissima, rispondono di furto aggravato in concorso e hanno diversi precedenti penali anche recenti, sempre per furto. Vivono con le famiglie nelle abitazioni occupate delle Case bianche.
Sono state fermate nella mattinata di lunedì a pochi passi da un negozio di via Arezzo. Avevano il carrello stracolmo di prodotti non pagati, per un valore di oltre 230 euro: bibite, salumi, pane, pesce, carne, formaggi. Gli agenti sono stati chiamati dal responsabile del punto vendita, che ha sporto querela. I poliziotti hanno scoperto che circa un'ora prima avevano svaligiato un altro supermercato vicino. E qui sono venuti a sapere delle intimidazioni subite da mesi dai dipendenti. I quali, terrorizzati dalla minacce ripetute delle due donne e di alcuni uomini della loro famiglia, hanno ammesso la situazione con non poche difficoltà e solo dopo le insistenze degli agenti, che hanno notato il loro atteggiamento strano.
È emerso che la cassiera era stata avvicinata dai nomadi alla fine del turno serale fuori dal negozio e minacciata. Il gruppo le aveva detto che se non avesse permesso a Deborah e Monica di uscire ogni giorno dal supermercato senza pagare, sarebbe finita molto male. E un altro addetto, sempre per paura di ritorsioni, confezionava regolarmente salumi e altro per le due donne, applicando anche il codice a barre pur sapendo che non avrebbero pagato.
Nessuno dei dipendenti aveva mai denunciato quello che succedeva. Uno dei responsabili che aveva dato fastidio alle ladre era stato definito «infame» e avvertito attraverso un collega: «Deve stare attento...».CBas-PaFu
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