Sala dice che non corre. Però pensa al tandem

«Nonostante io mi reputi assolutamente indipendente, se il cda di Expo ravvisasse nella mia opera una non-indipendenza, e pensasse che possa essere condizionata dall'ipotesi di una mia candidatura a sindaco, sarei disponibile a rinunciare in maniera formale a qualcosa su cui, per il resto, non ho mai neanche dato un'apertura vera». Così ha risposto ieri, ufficialmente, il commissario Expo Giuseppe Sala ai consiglieri comunali riuniti in Commissione sui risvolti del 2015 in città. Che non sia interessato a candidarsi nel 2016 come sindaco del centrosinistra, è un'altra storia. L'ex direttore generale della giunta Moratti non esclude affatto un rientro a Palazzo Marino sulla poltrona più alta. Ma bypassando le primarie, chieste a ripetizione dall'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino che è già sceso in campo. Potrebbe desistere con l'ipotesi di un ticket? Sala tasta il terreno, l'assessore resiste. Su Repubblica ieri il super-commissario ha ammesso di voler «continuare a fare qualcosa di utile per il Paese». Chiuso il sipario su Expo darà la sua «disponibilità direttamente al premier Matteo Renzi ». Alla domanda se si candida risponde che «la Milano che verrà sarà più larga, ci saranno problemi urgenti di servizi e mobilità da affrontare. Io me la sentirei, ho l'esperienza per questi processi». Ma è «la vicenda delle consultazioni nella coalizione che fatico a capire, così come il comitato degli 11 saggi, da Gad Lerner a don Gino Rigoldi , che deve stabilire le regole per candidarsi. Dobbiamo vincere o essere i più bravi nelle regole? Certo un ticket con Majorino mi interesserebbe, mi garantirebbe dove sono più debole e viceversa». La replica del candidato dem: «Sala mi deve prima battere alle primarie, poi perchè no». E per dare più peso alla corsa del giovane assessore ed evitare che il nome del commissario Expo sia calato dall'alto, Sel ha lanciato ieri il «Majorino day». Prima si è schierata la coordinatrice regionale Anita Pirovano («primarie entro il 2016 e vogliamo lanciare una sfida a Majorino puntando sulla continuità con Giuliano Pisapia e sul coraggio di innovare». Si allineano il capogruppo Sel Mirko Mazzali («ha deciso di mettersi in gioco e gli darò volentieri una mano») e il consigliere Luca Gibillini (da oggi lavoriamo con Majorino, per rendere le primarie una sfida della cittá e non di partito»).

L'ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris non esclude di candidarsi ma (forse) potrebbe a propria volta inseguire un ticket. Ammette che «se Renzi avrà la genialità di andare oltre le ruggini personali, ha l'uomo giusto a cui rivolgersi: Ferruccio De Bortoli. Qui vince a mani basse». E magari potrebbe richiamarla a Palazzo come numero due.

Intanto, dopo le dimissioni di De Cesaris ha debuttato ieri in giunta Alessandro Balducci con le deleghe all'Urbanistica. Da Pietro Tatarella (Fi) ad Alessandro Morelli (Lega), il centrodestra lo ha sollecitato a «riferire presto i suoi piani su stadio del Milan al Portello, Leoncavallo, aree Fs dismesse. Ormai il tempo stringe».

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