Sala rinuncia a portare a Milano il barcone dei migranti

Il sindaco getta la spugna e cancella il progetto fortemente voluto dal Pd. Il barcone naufragato nell'aprile 2015 resterà in Sicilia

Sala rinuncia a portare a Milano il barcone dei migranti

Alla fine il barcone dei migranti non arriverà mai a Milano. Il progetto di portare all'ombra della Madonnina il relitto del naufragio del 18 aprile 2015, quando nel Mediterraneo centrale persero la vita oltre 700 disperati, è stato definitivamente accantonato.

Ad alzare la bandiera bianca il sindaco di centrosinistra Beppe Sala, che ha acconsentito alla richiesta di Augusta di lasciare lo scafo in Sicilia, per poterne fare un giardino della memoria. In attesa della discussione in Consiglio Comunale prevista per domani a Palazzo Marino, il primo cittadino si dice convinto che "sia giusto che il barcone, attualmente conservato nella base militare di Melilli, rimanga ad Augusta se siamo tutti convinti che il suo messaggio possa essere valorizzato lì".

Troppo aspre le polemiche politiche e le critiche sui costi del maxi-trasloco, nonostante i fondi già stanziati con un emendamento alla legge di Bilancio. Troppo ampio il fronte dei contrari, dall'opposizione di centrodestra in Comune all'estrema sinistra meneghina, fino anche al "Comitato 18 aprile", favorevole a sistemare la chiglia di metallo simbolo di una tragedia nella parocchia di San Giuseppe Innografo, proprio ad Augusta.

Milano, però, dovrebbe comunque ospitare il Museo dei Diritti umani, che verrà allestito presso

l'Università degli Studi e di cui il barcone avrebbe dovuto essere parte integrante. Anche senza quello scafo, il sorgere della struttura presso Città Studi, assicura il Pd cittadino, "non è in discussione".

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