Rivendica «il diritto e anche il dovere» di un sindaco di «guardare al futuro della città e di reperire i mezzi necessari per continuare a mantenere Milano al livello raggiunto oggi e anche a migliorarlo». Nel giorno del battesimo delle nuove tariffe dei trasporti pubblici a Milano e negli altri 212 Comuni lombardi compresi nel sistema delle 9 «corone concentriche» su cui da ieri si basa il costo dei biglietti, Beppe Sala ha recapitato nella casella di posta elettronica dei milanesi una lettera aperta per spiegare le ragioni dell'aumento del ticket urbano da 1,5 a 2 euro. I trasporti premette «sono una delle architravi su cui dobbiamo costruire il futuro della nostra città. Mezzi pubblici il più possibile efficienti e puntuali sono la condizione per avere una Milano capace di crescere, di rispettare i suoi impegni, di assicurare un ambiente più pulito a noi e ai nostri figli».
Per fare questo «è necessario che il sistema dei trasporti non sia costruito a compartimenti stagni ma rappresenti un'opportunità per tutto il territorio metropolitano e oltre, in questa prospettiva va letto il nuovo sistema, per la prima volta con lo stesso biglietto potranno muoversi 4,2 milioni di abitanti di Milano e di altri 212 comuni lombardi». Ricorda che in città la tessera annuale è rimasta bloccata a 330 euro e sono previsti sconti per under 30, over 65, disoccupati, famiglie e i ragazzi fino a 14 anni viaggiano gratis. «Da oggi - sostiene il sindaco - abbiamo a disposizione uno dei più potenti mezzi per migliorare nei fatti il clima e l'aria che respiriamo nella nostra città. Più useremo tutti i mezzi pubblici, più risparmieremo, meno inquineremo e meno auto entreranno in città ogni giorno». E l'aumento del biglietto? Si rivolge la domanda che aleggia sulla bocca di tutti: «Non ho certamente intenzione di nascondere che il ticket passa da 1,5 a 2 euro. Permettetemi però di aggiungere che con 2 euro da oggi si può viaggiare per 90 minuti su tutti i mezzi non solo a Milano ma anche in altri 21 Comuni intorno alla nostra città, potendo timbrare più volte in metropolitana». E partendo alla larga chiama in causa anche le Olimpiadi 2026. Milano «sulla scia dell'operato dei sindaci che mi hanno preceduto» riconosce, e dopo Expo, vive «una bellissima stagione. Potremmo goderci i complimenti ma non saremmo Milano. Guardare avanti, puntare a un futuro migliore, più equo e più rispettoso dell'ambiente: questi sono gli obiettivi che ci siamo proposti e questo è il mio modo di intendere il mestiere di sindaco. Avanti allora con le Olimpiadi, con gli sviluppi urbanistici, con la realizzazione di un welfare capace di dare ai milanesi, vecchi e nuovi, pari opportunità di vivere in città. Avanti con la cura della città, con le opere del Piano Quartieri e con l'attenzione alla sicurezza e al controllo di quelle situazioni dove l'illegalità cerca di affondare le sue vergognose radici».
E avanti «con il nuovo sistema tariffario per diffondere l'uso dei mezzi come pratica abituale e continua fin dai primi anni di vita». Aprirà la M4, la M5 si allungherà a Monza «e ogni euro che incasseremo in più si tradurrà, e questo è un mio impegno, in qualità del nostro sistema. Vi chiedo di partecipare a questa trasformazione.
Investiamo oggi per costruire una città nella quale vivere, lavorare e poter crescere i figli. Milano, come i milanesi, non si ferma mai e il nostro modo di essere contemporanei è fare, fare bene e concretamente. Oggi con questo nuovo Sistema abbiamo fatto bene».
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