Pazientano, debordano dai viottoli indecisi sulla direzione prioritaria: sorridono senza sgomitare come se fossero in fila per uno show. Alle undici del mattino, mormorano che «da Gucci fanno entrare quattro persone alla volta». Gucci e Prada - i negozi, naturalmente - si guardano negli occhi, ora come non mai. Assistono a un'osmosi di clienti, in via Montenapoleone, che non si vedeva da anni. Soprattutto stranieri. Soprattutto russi - come spiega il direttore di un punto vendita Etro - perché in questi giorni dalle loro parti si svolge una festa ortodossa che invoglia i giri turistici internazionali. E, siamo sinceri, se poi si scopre che a Milano le grandi marche hanno abbassato i prezzi del 50%, la sortita in centro è un mix di folclore e griffe (quasi) a buon mercato.
Alison Kubler (australiana) è la madre di tre bambini di 7, 5 e 2 anni. I capelli stretti in uno chignon biondissimo, un basco di lana sulla testa e il sorriso riposato di cinque settimane a Milano. Gallerista, moglie di un pittore, aspetta che suo marito esca dal camerino di Gucci. Cos'ha di speciale questo posto, per lei? «L'abbigliamento maschile e il bellissimo design», dice. «Ma non il logo. In effetti io preferisco che le cose che indossi passino un po' più inosservate». Adil, imprenditore francese di trent'anni (con due colleghi di 27 e 34), ha percorso 450 chilometri da Lyon solo perché su internet aveva letto che oggi a Milano il lusso strizza l'occhio ai portafogli. Ma guai a chiedergli se Milano sia la capitale euroepa della moda. «Parigi è più completa - dice - : è più bella». Di parere opposto sono le giovani sorelle australiane Henriette e Beatrix Greennalgh. Per Henriette, diciottenne che studia pubblicità: «Milano è meravigliosa. E i saldi hanno regalato alla città una bellissima atmosfera».
Javier Bone, madrileno, è un designer industriale di trent'anni: pochette leopardata e pelosa in mano, lenti all'ultima moda e un sorriso poliglotta. Il suo budget di oggi è di 700 euro, e spera di spenderli in scarpe.
C'è poi il turismo italiano e il traffico autoctono. Massimo Della Valle, Vittorio Piscitelli e Davide Beata sono tre giovani torinesi a spasso per Milano, solo per un giorno, e solo per i saldi: non sforeranno i 300 euro per gli acquisti. Monica Tiano e Diego Tedesco, avvocati di 28 e 31 anni, romani, non badano a spese per la lingerie.
E c'è chi invece coi saldi ha un appuntamento fisso tutti gli anni. Monica Corradeschi, cinquantenne bergamasca, farà un tour solo per i saldi invernali. Ma solo per guardare le vetrine: «Ho già comprato tutto il necessario prima di Natale».
La giovane 23enne Tina (cinese che studia Economia in Canada a Toronto) si limita a fotografare un orologio Rolex in vetrina. «perché è bello - spiega - e famoso».
Dalla Rinascente esce invece Luca Pilotto, milanese di 48 anni, con la moglie Sara. «Abbiamo comprato qualcosa, sì. Non siamo usciti esattamente per i saldi... Ma l'occasione fa l'uomo ladro».
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