Il San Raffaele verso lo sciopero: «Ci levano pure il pasto al sacco»Tensioni in via Olgettina

Sciopero in vista al San Raffaele: sarebbe il terzo in otto mesi di gestione Rotelli. Se fallirà il tentativo di conciliazione in prefettura tra i sindacati e i vertici aziendali, entrambi convocati dal prefetto Gian Valerio Lombardi, i lavoratori torneranno a incrociare le braccia. La Rsu, che finora ha condotto le trattative con il metodo del «muro contro muro», non molla e contesta la richiesta dell'azzeramento di tutti gli accordi interni dal 1973, anno della fondazione del Monte Tabor, ad oggi. Le tensioni in via Olgettina non si placano e le organizzazioni sindacali stanno giocando tutte le carte possibili per limitare i danni del piano licenziamenti: 244 quelli annunciati dall'ad Nicola Bedin.


Nella lettera che i sindacati hanno inviato alla nuova proprietà dell'ospedale, si denuncia la volontà della nuova squadra Rotelli di cancellare 40 anni di contrattazione aziendale per recuperare 8,4 milioni di euro e colmare, in parte, il passivo di bilancio registrato nel 2012. «Dagli scatti d'anzianità - spiegano i lavoratori - ai premi di produttività, fino al pasto al sacco per gli infermieri che fanno il turno di notte».

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