Entro due settimane la Scala smonterà la pedana nella platea affinché l'orchestra possa tornare nel golfo mistico: un bel segnale di avvio verso la normalità. Il teatro andrà avanti prudentemente con spettacoli dagli organici snelli, a prova di Covid: fra settembre e novembre, sono programmate tre opere di Rossini, la prima assoluta del balletto Madina di Vacchi e La Calisto di Cavalli.
Spetta al Macbeth di Verdi del 7 dicembre, con il direttore musicale Chailly, regia di Livermore, i cantanti Netrebko, Meli, Salsi e Abdrazakov segnare il cambio di passo del teatro che finalmente lavorerà con le maestranze a pieno regime. Macbeth dà il via a una stagione - del 2020-2021 - con 13 titoli d'opera, di cui 9 nuove produzioni, 10 balletti a partire da La Bayadere in dicembre, concerti e musica da camera. I compositori italiani sono presenti con 8 titoli, ben tre di Verdi, poi uno a testa per Francia, UK, Germania, Austria, Russia. Vedremo per la prima volta alla Scala Thaïs di Massenet e la contemporanea The Tempest di Adès che dirigerà se stesso.
Fra i registi noti al teatro, Livermore (Macbeth e La Gioconda) e Martone (Rigoletto e Fedora), mentre debuttano Marelli, Noble e Py. «Cerchiamo di portare nuovi registi prendendoci dei rischi, ma in linea con il rinnovamento di impostazione globale chiesto dal teatro d'opera» spiega Chailly che per Un Ballo in maschera inaugura la collaborazione con Marelli. Dopo la memorabile Kovanchina, già pregustiamo La Dama di Picche diretta da Gergiev, fra le giovani bacchette: il milanese Gamba (Rigoletto) e Viotti (Thais).
Lista dei cantanti di chiara fama: Netrebko, Crebassa, Oropesa, Salsi, Meli, Agresta, Rebeka, Grigorian, Rachvelishvili, Maestri, Esposito, Werba, Sartori, Stoyanova, Yoncheva, Barcellona, Alagna, Borodina per un cammeo. Fra i giovani e promettenti: Guida, Park, Sala. L'avvicendamento di fama e anagrafe sta a cuore al sovrintendente Dominique Meyer perché per attrarre nuovi spettatori e vitalizzare gli abituali - dice - bisogna rinnovare il palcoscenico. Quanto alla stagione sinfonica, avremo la Filarmonica scaligera condotta da Chailly, Salonen, Viotti, Scappucci e Sokhiev. Fra le orchestre ospiti, la Staatskapelle Berlin, la West-Eastern Divan, l'orchestra del Marinskij, l'Orchestre de Paris e sopratutto la Sachsiche Staatskapelle Dresden con Thielemann. Sette i recital di canto, cinque quelli pianistici con apice in Trifonov.
Data da appuntare: 13 febbraio con la violinista Anne-Sophie Mutter. E come desideravano i professori d'orchestra, ci sarà una stagione di musica da camera con i complessi nati in seno all'orchestra scaligera.
Alla Scala, tre spettatori su 10 sono stranieri: quanti torneranno nei prossimi mesi? È la preoccupazione di Meyer che per attrarre nuovo pubblico lima e riequilibra i prezzi dei biglietti riducendo la prima categoria a vantaggio della seconda, anche perché da «uno studio del tasso di riempimento di ogni singola poltrona ci siamo resi conto che c'erano posti non di pregio però in prima categoria. Altra cosa: i concerti delle orchestre ospiti sono stati allineati a quelli della Stagione sinfonica del Teatro, con i posti migliori venduti a 95 euro». Meyer va orgoglioso dell'operazione «Un palco in famiglia»: per ogni spettacolo verranno messi a disposizione sei palchi dove adulti acquistano a prezzo intero mentre per i minori di 18 anni il costo è di 15 euro. Proseguono poi le operazioni avviate dalla precedente sovrintendenza per avvicinare il pubblico più giovane. Da ottobre va in scena La Cenerentola per i bambini e poi un ciclo di concerti per bimbi e ragazzi.
Nel presentare la stagione, Meyer ha parlato di un teatro «morbido, ben organizzato, pulito» con cambi di vertice per i raggiunti limiti d'età, il caso di Bruno Casoni, il maestro del coro che dopo vent'anni cede le consegne a Alberto Malazzi.
Già è stato annunciato il nuovo direttore del Corpo di Ballo, Legris, e la proroga del contratto di direzione musicale di Chailly. Si glissa su un altro incarico in scadenza, quello della direzione generale (stipendio identico a quello della sovrintendenza, dunque di peso).
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