Lo scontrino degli arabi vale in media 1.581 euro. Istruzioni alle boutique

Corso di formazione per accogliere i turisti Miani: «Il personale deve essere all'altezza»

Lo scontrino degli arabi  vale in media 1.581 euro. Istruzioni alle  boutique

Stringere la mano «delicatamente ma a lungo», non dire mai no direttamente, non alzare il pollice in segno di approvazione, tenere le distanze dalle donne, mostrare i prezzi nella loro valuta, offrire tè nero o alla menta. Istruzioni per accogliere i turisti arabi, che sono abituati e si aspettano di ricevere anche nelle boutique milanesi un servizio di alto livello. Non a caso ieri è andata in onda l'edizione 2018 del «Sales cultural training middle east» promossa da Global Blue Italia con Montenapoleone District. Guglielmo Miani, presidente dell'associazione che rappresenta oltre 150 brand del lusso tra Montenapoleone, via bagutta, Sant'Andrea, Gesù, bagutta, ha fatto presente che «la conoscenza e la comprensione di tradizioni e culture distanti dalla nostra sono la chiave per fidelizzare i clienti, bisogna saperli accogliere, soprattutto quando si tratta di una clientela esigente come quella araba abituata a standard molto elevati. Il personale delle nostre boutique deve essere all'altezza e grazie a questi incontri siamo certi che saprà destreggiarsi ancora meglio». E d'altra parte Milano si conferma la meta italiana preferita dai turisti arabi: stando agli acquisti tax free, tra lo scorso dicembre e febbraio lo shopping nel capoluogo ha pesato per il 49 per cento sul totale italiano, terza nazionalità dopo cinesi e russi. Anche se gli acquisti dei clienti provenienti dal mondo arabo in Italia hanno registrato un calo del 9 per cento rispetto all'anno prima - nello stesso periodo - lo scontrino medio è superiore rispetto al valore della spesa media dei turisti internazionali nel nostro Paese (942 euro rispetto a 775 euro) e lo scontrino medio nel Quadrilatero ella moda milanese è ancora più ricco, 1.581 euro contro i 1.457 dello scontrino medio nelle vie del lusso.

Durante il «training» gli operatori hanno ricevuto istruzioni di comportamento e organizzative. I viaggiatori arabi amano il made in Italy e collezionare oggetti di alto valore, sono in maggioranza giovani, colti, parlano diverse lingue, se non sono in Italia per lavoro (nel qual caso sono solo uomini) viaggiano in gruppi misti. Il calendario religioso condiziona i periodi delle trasferte: presenze basse durante i mesi del Ramadan mentre nei giorni dell'Eid-al-Adha ad agosto sono favoriti i viaggi, le visite agli amici e ai parenti.

Nella mini-guida distribuita ieri ai partecipanti c'è un breve dizionario delle formule arabe da utilizzare in presenza di clienti arabi (da «Min Fadlak», per favore aspettate un minuto, a «Afoin», siete i benvenuti) anche se le grandi griffe

del Quadrilatero spesso hanno dipendenti madre lingua. Si raccomanda di evitare ogni giudizio sull'Islam, ogni riferimento a droghe e alcol, meglio fornire una cabina separata per le donne arabe e offrire un «servizio vip».

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